Milano, la gioia di Sala: "Ora al lavoro
per realizzare i programmi"

Milano, la gioia di Sala: "Ora al lavoro per realizzare i programmi"

di Giammarco Oberto
La partita per Milano si chiude a mezzanotte e mezza, a scrutinio ancora in corso. Succede quando su Facebook Mister Expo posta un liberatorio “ce l’abbiamo fatta”. «A Milano una vittoria chiara e forte» è la nota del Pd nazionale, che ha appena preso schiaffi a Roma e Torino e che grazie al risultato di Milano - anzi, di tutti i Comuni della Lombardia, Varese compresa - si salva dalla disfatta.

Beppe Sala espugna Palazzo Marino grazie alla maggioranza della minoranza: 500mila milanesi non sono neppure andati a votare. Il candidato di Renzi prende il 51,7% (264.481 voti), Stefano Parisi si ferma al 48,3% (247.052). Al primo turno Sala aveva incassato 224.156 voti, mister Chili 219.218: i miseri 4938 voti di scarto sono diventati al ballottaggio 17.500, che significa che l’inseguitore scelto da Berlusconi non ha drenato in modo significante il voto grillino. E Parisi è rimasto dietro a Sala in tutti i municipi milanesi, anche nelle periferie in cui aveva concentrato la campagna. Solo il municipio 2 lo vede in testa di un soffio. Poco prima dell’una Beppe Sala spunta tra i giornalisti assiepati nel suo quartier generale all’Energolab di via Plinio. «Mi ha appena chiamato Parisi per congratularsi, ho fatto i complimenti anche a lui, ha fatto un grande risultato».

Fair play fino alla fine. «C’è molta gioia e responsabilità, mi sento come chi è riuscito a fare una cosa straordinaria. Mi sento portatore di una speranza». «Ora dobbiamo riprendere il nostro programma e cercare di realizzare quanto promesso» dice tra gli applausi dei suoi. Primo appuntamento da sindaco: «Domani sarò a pranzo con i bambini i un asilo, non vi dico dove». E poi, al lavoro, «nel vero spririto ambrosiano». E a fine maratona elettorale fa ingresso a Palazzo Marino, scortato da Pisapia. E lì esplode la festa. Intanto nel suo comitato all’hotel Marriott Parisi rende l’onore delle armi a Sala. «L’ho chiamato, gli ho detto di fare bene il sindaco». Il rammarico: «Per una manciata di voti potevamo vincere». «A Milano è nata una cosa - dice - e deve continuare». Il modello Milano. Qualcosa da cui il centrodestra potrebbe ripartire.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Giugno 2016, 09:38
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