Sala-Parisi, il confronto a Matrix.
Gli altri candidati: "Sono identici"
di Simona Romanò
Il botta e risposta più serrato è stato comunque fra Sala e Parisi, dati al ballottaggio. Mister Expo, con alle spalle una vecchia foto del Decumano, ha stuzzicato l'avversario: «Io sono contento per l'esito delle elezioni in Austria e del fatto che l'ultranazionalista Hofer sia stato sconfitto, non so se Parisi può dire lo stesso, visto che la sua coalizione, con Matteo Salvini, è anti-europeista». Secca la replica di Mister Confindustria: «Non ha senso il parallelo con l'Austria. Le compagini sono diverse, perché il centrodestra è unito e ha scelto un candidato moderato». Poi, l'affondo per la presenza dei ministri pro-Sala: «Si ricordano di Milano solo poco prima delle elezioni. È una presa in giro e questa sudditanza verso il governo non fa ben presagire per il futuro, quando il sindaco dovrà farsi sentire» per questioni relative a risorse e fiscalità.
Frecciate anche sul fronte tasse. Sala parla di «proposte sostenibili», come l'innalzamento della soglia dell'esenzione Irpef da 21mila a 28mila euro di reddito. Parisi lo zittisce: «Non è credibile. Sinistra eviti di parlare, ha fatto un'operazione di cassa». Insorgono i tre candidati in studio con Cappato che etichetta Sala e Parisi «come i manager all'italiana, cioè con i nostri soldi».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Maggio 2016, 10:07
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