Rincari all'alta velocità Torino-Milano, esposto del Codacons all'Antitrust
di Giammarco Oberto
Dal primo febbraio sui Frecciarossa cambia tutto: il mensile da 340 euro va in pensione, sostituito da quattro fasce di prezzo: 459 euro - praticamente la rata di un mutuo - per l’abbonamento valido sette giorni su sette, 408 euro per quello valido dal lunedì al venerdì, 323 euro per l’abbonamento valido per sette giorni nella fascia oraria 9-17 (quindi buono solo per quelli che lavorano alle Poste o in biblioteca, se corrono veloci) e 289 euro per quello di 5 giorni nella fascia oraria che con i pendolari non c’entra nulla. «Definirla stangata è un complimento - dice Leonardo Pellegrini del comitato pendolari Alta velocità Torino-Milano - sono prezzi insostenibili per schiere di pendolari».
Un rincaro improvviso del 35%, a poco più di un anno dall’ultimo pesante aumento, quando in modo repentino il mensile era passato da 295 euro a 340. La Regione Lombardia ancora tace, il presidente del Piemonte Chiamparino ha invece già preso posizione, annunciando l’intenzione di scrivere all’ad di Ferrovie dello Stato Renata Mazzoncini: «È evidente che l’obiettivo è quello di disincentivare i pendolari» sostiene il governatore. La politica di Fs è chiara, lo aveva detto la stessa Mazzoncini lo scorso ottobre: «Il nostro concorrente Ntv (la società di Italo, ndr) non fa gli abbonamenti, e questo non è sportivo. L’abolizione degli abbonamenti è una mossa che non ci piace». Aumentarli a quanto pare invece sì.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Gennaio 2017, 09:30
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