Palme bruciate, "è stato un ragazzo italiano". Lo strano post su Fb

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Una testimone ha raccontando di aver visto sabato notte «un giovane italiano ben vestito, con indosso un montgomery, che stava dando fuoco alle palme. Lo avrebbe rincorso e gli avrebbe chiesto conto di quanto stava facendo. La ringraziamo per il senso civico che ha dimostrato intervenendo prontamente e raccontando tutto alla Polizia locale». Lo afferma l'assessore milanese alla Sicurezza Carmela Rozza dopo le fiamme appiccate a tre palme appena piantate in piazza Duomo.

«Stiamo analizzando anche i video forniti dai privati delle telecamere rivolte verso piazza Duomo - aggiunge il comandante della Polizia locale Antonio Barbato -, per cercare di avere una chiara immagine del volto del giovane che, dopo aver acceso il fuoco, sembra si sia diretto verso la Galleria». L'assessore Rozza lancia un invito al piromane. «Fossi in lui - conclude - eviterei di farmi rintracciare dalla Polizia locale e mi presenterei chiedendo scusa per il danno fatto, sia reale che di immagine alla città di Milano».

IL GRUPPO DI ESTREMA DESTRA Gli investigatori stanno cercando di risalire agli autori del gesto. Intanto su Facebook continua a girare il post scritto giovedì scorso da un gruppo di estrema destra, Azione identitaria: "Noi bruceremo le palme ed i banani. Unisciti a noi. Non siamo piromani e non sacrificheremo, nemmeno per una giusta causa, neanche una pianta. Ma simbolicamente daremo fuoco, per qualche attimo, ad uno dei banani piantati in piazza del Duomo a Milano".
 

"Il disegno ideologico, sottile e perfido, che nutre questa iniziativa (non a caso voluta da Starbucks, la multinazionale del meticciato culturale) è il medesimo utilizzato per ogni ambito culturale e comunicativo. Secondo i moderni distruttori, non solo non ci dovrà essere più un uomo espressione della sua terra e della sua tradizione, ma dovranno sparire anche i simboli di un luogo, ed ogni rappresentazione dovrà manifestare la fine della specificità, della appartenenza, della particolarità di un popolo, di una nazione e dei suoi simboli, finanche quelli del mondo naturale", si legge nel post. "Le palme ed i banani in piazza del Duomo sono un suggerimento sottile e maligno: "non esistono più il vostro mondo, la vostra tradizione e nemmeno le vostre piante ed i vostri alberi". Secondo il disegno mondialista, dovrà esistere l'uomo unico, il colore unico, il "paesaggio unico". Noi gli dimostreremo che non è così, che la strada è ancora lunga, che ci troveranno a tendergli imboscate in ogni momento, fino al giorno della Grande Rivolta. Unisciti a noi."
 


Poche ore fa, un altro post sulla stessa pagina ad annunciare la "non rivendicazione", ma anche la "non condanna" del gesto ai danni dell'albero. "L'avevamo previsto.
Quello che si mormora nei bar, nelle fabbriche e per le strade, quello che noi abbiamo avuto il coraggio di trasformare in uno slogan liberatorio, ossia che quelle palme, come tanti altri feticci della borghesia mondialista ed annoiata, "andrebbero bruciate", non erano solo chiacchiere. Qualcuno, per esasperazione, o per qualsiasi motivo suo, le ha bruciate per davvero, e non simbolicamente. La buona notizia? Non rivendichiamo questo gesto perché, come da noi annunciato, le nostre azioni non sacrificheranno, nemmeno per una giusta causa, nessuna di quelle piante fuori posto. La cattiva notizia? Noi non condanniamo il gesto, in nessun modo se non nelle sue modalità, come non condanniamo più nessuna forma di esasperazione del popolo italiano e dei popoli europei di fronte alle beffe continue di un potere che pretende di trasformare il territorio e i suoi abitanti nel suo mondo immaginario, monotono e squallido". 


CITTADINI E COMMERCIANTI CONTRO VANDALISMO Sono tanti i cittadini che questa mattina, passando da piazza del Duomo, a Milano si fermano ad osservare le palme a cui qualcuno ha cercato di dare fuoco la notte tra sabato e domenica. Di fronte al tronco semi bruciato della pianta dove i vandali sono riusciti ad appiccare l'incendio, che si trova proprio vicino al bordo dell'aiuola e quindi ben visibile, anche stamani ci sono persone che scattano foto, alcune che si fanno un selfie. Anche dopo l'episodio di vandalismo i cittadini rimangono divisi sulla presenza delle palme nella piazza principale della città, che sono state piantate su progetto del colosso della caffetteria Starbucks, che ha vinto un bando comunale e arriverà a Milano con il suo primo store nel 2018. «È stato un atto di vandalismo come ce ne sono tanti in città - ha spiegato Stefano di Milano - ma questo è più grave perché è avvenuto qui in piazza Duomo. È un atto da condannare».

Molti condannano il gesto vandalico e difendono anche le palme«che sono belle e portano una bella atmosfera in piazza». I politici «non vivono la realtà che viviamo noi - ha spiegato la signora Angela - prendono queste decisioni assurde e io mi sento straniera in casa mia». Anche i commercianti che hanno le loro attività di fronte alle aiuole sono «dispiaciuti» da quello che è accaduto. «Eravamo chiusi a quell' ora - ha spiegato un barista - altrimenti saremmo intervenuti». Intanto i lavori nella aiuole proseguono, gli operai stanno preparando il terreno e facendo piccoli lavori di rifinitura in attesa, nelle prossime settimane, di piantare i banani e le altre piante previste dal progetto. 
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2017, 19:15
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