Milano, i tassisti si fermano di nuovo
contro Uber: clienti inferociti

Milano, i tassisti si fermano di nuovo contro Uber: clienti inferociti

di Simona Romanò
Tassisti ancora sul piede di guerra contro Uber, dopo circa un anno di tregua: ieri, è scattato lo sciopero selvaggio delle auto bianche. Uno stop non annunciato e condannato dai sindacati, che ha provocato disagi con i clienti lasciati a piedi e gli autisti in presidio: circa trecento fra Stazione Centrale, piazza Affari e Linate.

Una protesta nata, secondo i tassisti più agguerriti, «per una circolare del ministero dell'Interno che bloccherebbe le multe contro Uber pop», l'app chiusa e dichiarata fuorilegge per concorrenza sleale perché consente a chiunque in possesso di patente, ma non di licenza, d'improvvisarsi autisti. Immediata la smentita dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli: «La nota non è indirizzata ai Comuni. I vigili milanesi stanno continuando a sanzionare Uber pop. Il problema non esiste». I tassisti dicono però di non «fidarsi». La precisazione è arrivata anche dal Viminale: «La linea già stabilita da diverse Prefetture di contrastare chi utilizza un mezzo privato per svolgere un servizio pubblico resta pienamente confermata».

La notte scorsa però è partito il tam tam per poi arrivare, ieri mattina, al blocco non autorizzato, che ha spinto l'Autorità di garanzia per gli scioperi a intervenire, contattando il sindaco Giuliano Pisapia e il prefetto Alessandro Marangoni. A mediare i rappresentanti di categoria: «Chiediamo di riprendere regolarmente il servizio», ha scritto in una nota il coordinatore della Cisl Eliseo Grasso. Intanto, sono fioccati i disagi: a rimanere a piedi sono stati i passeggeri dei treni e i viaggiatori arrivati all'aeroporto di Linate, carichi di bagagli. Il cuore della protesta è stato piazza Duca d'Aosta, dove si sono concentrati i manifestanti sotto lo striscione «Rispetto per la legge. Rispetto per i lavoratori regolari». Non è il primo sciopero selvaggio delle auto bianche: è andato in scena anche a gennaio del 2014 e a marzo dell'anno scorso. Il motivo: sempre Uber.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Maggio 2016, 09:34
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