Milano, nuova emergenza profughi:
"Servono generi di prima necessità"

Milano, nuova emergenza profughi: "Servono generi di prima necessità"

di Simona Romanò
«Servono vestiti estivi e biancheria per i profughi». È l'appello dei City Angels che si preparano ad affrontare l'emergenza rifugiati in vista dell'ondata attesa a breve. 

Gli angeli segnalano la scarsità di generi di prima necessità: «Dagli indumenti all'acqua ai succhi di frutta», precisa poi il presidente dell'associazione Mario Furlan. I milanesi, che hanno sempre dimostrato grande generosità, possono consegnare cibo (non reperibile) e vestiario al centro d'accoglienza di via Gino Pollini 4, al Niguarda. E' solo questione di giorni e poi Milano - da luglio ad agosto - dovrà rimboccarsi le maniche ed affrontare una nuova emergenza umanitaria, quando nei centri i posti a disposizione sono già esauriti: sono 1.500 i migranti, fra siriani ed eritrei, che sono accolti nelle strutture milanesi. Dalle 120 alle 150 persone dormono poi ogni notte nel neonato hub di via Sammartini che, dotato di una camerata, gestisce la primissima accoglienza. L'impennata di arrivi si è registrata circa un mese fa: non solo giovani uomini, ma anche intere famiglie con bambini. 

Un boom che ha esaurito i letti in poco tempo. Siamo lontani dai 400 arrivi giornalieri in Stazione Centrale della scorsa estate, ma la città non vuole farsi cogliere impreparata e il Comune già cerca nuovi spazi per l'accoglienza. 
A far crescere la preoccupazione è una disposizione ministeriale su richiesta della Prefettura di Udine, peraltro ancora senza riscontro: un centinaio di profughi, fra afgani e pachistani, a bordo di pullman, sarebbero diretti in Lombardia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Giugno 2016, 09:54
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