Milano, tassista ucciso: la compagna dell'imputato
rivela: "Voleva investirmi"

Milano, tassista ucciso: la compagna dell'imputato: "Voleva investirmi"
MILANO - Il taxi andava veloce e se il mio compagno non mi avesse fermata mettendomi una mano al petto, io sarei andata avanti e sarei stata investita. Così, ascoltata come testimone, la compagna di Davide Guglielmo Righi, imputato a Milano con l'accusa di omicidio reterintenzionale per aver ucciso il tassista milanese Alfredo Famoso dopo una lite di viabilità, ha raccontato cosa, a suo dire, accadde quella sera del 23 febbraio scorso.

Stando a quanto accertato dalle indagini del procuratore aggiunto Alberto Nobili e del pm Maria Teresa Latella, Righi, consulente informatico, quando il tassista non si era fermato prima delle strisce pedonali in via Morgagni per far passare la

coppia, aveva scagliato una confezione con quattro bottiglie d'acqua contro la macchina. E poi, sempre secondo l'accusa, quando il tassista era sceso, aveva lanciato la confezione contro il volto dell'uomo. L'autopsia ha accertato che la causa della

morte (avvenuta il 25 febbraio scorso, dopo due giorni di coma) è stata un gravissimo trauma cranico legato alla caduta a

terra, dopo che l'uomo era stato colpito al volto.

La compagna di Righi, Francesca D., ha raccontato davanti ai giudici della prima Corte d'Assise che le bottiglie d'acqua nella confezione erano soltanto «due» e non quattro e poi, al pm che gli contestava un precedente verbale reso in fase di indagini,

non ha saputo spiegare perchè «le bottiglie avevano colpito la macchina ed erano volate», quando il taxi non si era fermato sulle strisce. La donna ha chiarito che il tassista a quel punto «si è fermato dieci metri più avanti e ha cominciato a correrci dietro dicendo 'dove andate, dovete pagare lo specchietto rotto!' e ci ha raggiunto ed io, che ero incinta al nono mese, sono rimasta come congelata». La donna ha raccontato anche che quando il compagno e il tassista erano vicini, uno davanti all'altro Righi «lo ha colpito con le bottiglie».

Secondo il racconto della donna, dopo il colpo, Famoso è «inciampato, scivolato» ed è caduta a terra, mentre loro se ne sono andati poco dopo.

Due testimoni oculari che erano là quella sera e stavano per attraversare le strisce, assieme a Righi e alla compagna, hanno spiegato ai giudici che l'imputato prima ha colpito il taxi con la confezione di bottiglie e poi, dopo aver colpito Famoso al volto,

ha esclamato «così impara», dicendo anche alla compagna «sta bene, non si è fatto nulla» e invitandola ad andarsene con lui.

Entrambi i testimoni hanno escluso che il tassista abbia detto qualcosa di minaccioso nei confronti di Righi. Le prossime udienze sono state fissate per il 16 ottobre e il 19 novembre, quando potrebbe arrivare la sentenza.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Settembre 2014, 07:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA