Milano, tassista ucciso: il pm chiede
13 anni di carcere per l'aggressore

Milano, tassista ucciso: il pm chiede 13 anni di carcere per l'aggressore

di Benedetta Dalla Rovere
Ha colpito al volto il tassista Alfredo Famoso con una confezione di acqua minerale e l’uomo è caduto a terra battendo la testa, è entrato in coma ed è morto due giorni dopo in ospedale. Per Davide Guglielmo Righi, il pm Maria Teresa Latella ha chiesto una condanna a 13 anni per omicidio preterintenzionale.





Famoso, il 23 febbraio scorso in via Morgagni non si sarebbe fermato prima delle strisce pedonali per far passare Righi e la sua compagna incinta di nove mesi. Immediata la reazione del consulente informatico 49enne, che ha scaraventato contro la macchina una confezione con quattro bottiglie d’acqua. Quando Famoso è sceso dal taxi, Righi lo ha aggredito. L’autopsia ha accertato che la causa della morte è stata proprio un gravissimo trauma cranico legato alla caduta a terra del tassista 68enne, dopo che era stato colpito al volto. La sequenza che ha portato alla sua morte è stata ricostruita da Righi nel corso del processo.



Quando Famoso è sceso dall’auto «era furioso, tracotante - ha detto in aula Righi - mi ha tirato per il braccio e quando mi ha mollato di colpo, mi è partito il braccio verso il suo volto, come quando si gioca al tiro della fune». «Non credevo fosse così grave, sennò non me ne sarei andato», ha proseguito l’imputato. Una versione smentita da tutti gli altri testimoni, che hanno raccontato di come Famoso «non avesse nulla di minaccioso» quando è sceso dalla sua auto e di come non ci sia stato uno scontro trai due.



Nella requisitoria in Assise, il pm ha chiesto che i giudici non riconoscano né l’attenuante della provocazione, né le attenuanti generiche perché «siamo in un contesto di fatti molto gravi commessi in relazione ad una mancata precedenza che non era così grave». Il 19 novembre parola alla difesa e poi poi la sentenza.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Ottobre 2014, 10:19
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