Milano, campi rom verso la chiusura:
dopo via Idro tocca a via Negrotto

Milano, campi rom verso la chiusura: dopo via Idro tocca a via Negrotto

di Simona Romanò
Entro aprile parte l’iter per smantellare il campo rom legale di via Negrotto: dopo via Idro - chiuso la settimana scorsa e ora presidiato giorno e notte dai vigili per evitare irruzioni - tocca alla baraccopoli alla periferia nord.

Sebbene sia autorizzata è di fatto una favela, spesso al centro di indagini della polizia che in passato vi ha trovato un vero e proprio arsenale di armi da guerra. Qui, risiedeva anche un’agguerrita banda di nomadi dediti a scassinare i distributori di benzina self-service e spregiudicati nell’allontanare eventuali testimoni. La polveriera in zona Quarto Oggiaro sarà sgomberata per ragioni di sicurezza urbana e per mancanza delle norme igienico-sanitarie, oltre ai rischi di un incendio per l’impianto elettrico vandalizzato e gli allacciamenti abusivi.

L’ordinanza sarà firmata fra meno di un mese dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, che ha già predisposto un dossier con la documentazione che fotografa la situazione di pericolo, emarginazione e degrado. Poi, gli operatori del Comune incontreranno le famiglie di nomadi per avviare un percorso d’integrazione serio: a loro spetterà la decisione di accettare l’ospitalità nei centri d’accoglienza, a patto che si rispettino le regole. Tempo 90 giorni, dovranno comunque preparare le valigie, senza se e senza ma, altrimenti scatterà l’allontanamento forzato. Si tratta di un centinaio di persone, fra donne, uomini e bambini (circa il 30%), tutte con il permesso di vivere in via Negrotto. Una decina di residenti si trova invece in carcere.

È il quarto “villaggio” legale che sarà raso al suolo dall’amministrazione arancione, nel rispetto del “piano rom” di Granelli: a inizio mandato sul territorio ce n’erano sette. In seguito, se il centrosinistra vincerà le prossime amministrative, metterà mano alle baracche in via Chiesa Rossa, via Bonfadini e via Impastato. Stop a bidonville con immondizia ovunque, scheletri di auto rubate e bimbi che non vanno a scuola come in via Idro, dove due terzi dei minori non erano iscritti.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Marzo 2016, 09:10
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