Milano, bimba con un tumore al cuore:
salvata a 6 giorni di vita
di Antonio Caperna
L'eccezionale intervento, per rimuovere la forma tumorale benigna chiamata teratoma a componente mista solida-cistica, è stato eseguito il 3 novembre al Policlinico da Ernesto Leva, responsabile della Chirurgia Pediatrica, con la collaborazione di Giuseppe Pomé, cardiochirurgo pediatrico del Policlinico San Donato.
«In 25 anni - spiega Ernesto Leva - un caso del genere non mi era mai capitato. Questo intervento ha caratteri di eccezionalità sia per la sua rarità, sia per la necessità di istituire un team multi-specialistico per pianificarlo e gestirlo in tutti i suoi aspetti». La presenza del tumore era già stata notata nella neonata, quando si trovava ancora nell'utero; per questo Nicola Persico, chirurgo fetale del Policlinico, l'aveva trattata con la laser terapia all'ottavo mese di gestazione al fine di bloccare i vasi sanguigni della massa tumorale ed evitare che si ingrandisse.
Alla nascita, il 23 ottobre, ginecologi e neonatologi del Policlinico hanno utilizzato la procedura Exit: consiste nell'estrarre solo parzialmente il neonato dall'utero durante il parto cesareo e nell'intubarlo, sfruttando il suo legame con la placenta e il cordone ombelicale come una sorta di circolazione extracorporea. «Riuscire a garantire la possibilità di respirare alla nascita, con Exit, non era cosa scontata», aggiunge Fabio Mosca, direttore della Neonatologia della Clinica Mangiagalli del Policlinico.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Dicembre 2015, 08:00