Yara, le motivazioni della sentenza di condanna: "Bossetti ha ucciso perché respinto sessualmente"
Quello di Yara Gambirasio è stato un «omicidio di inaudita gravità». Lo scrivono i giudici di Bergamo nelle motivazioni della condanna all'ergastolo di Massimo Bossetti.
I giudici della Corte d'Assise di Bergamo, condannando all'ergastolo Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio spiegano che l'aggravante della sevizia e crudeltà «disvela l'animo malvagio» dell'imputato. «Le sevizie in termini oggettivi e prevalentemente fisici - scrivono - la crudeltà in termini soggettivi e morali di appagamento dell'istinto di arrecare dolore e di assenza di sentimenti di compassione e pietà».
DNA ASSOLUTAMENTE AFFIDABILE È «assolutamente affidabile» il profilo genetico nucleare di Ignoto 1, che le indagini hanno stabilito essere Massimo Bossetti, in quanto «caratterizzato per un elevato numero di marcatori Str e verificato mediante una pluralità di analisi eseguite nel rispetto dei parametri elaborati dalla comunità scientifica internazionale». Così i giudici della Corte d'Assise di Bergamo, chiariscono uno dei punti contestati dalla difesa ovvero la procedura adottata per identificare il Dna di Ignoto 1, nelle motivazioni della sentenza con cui hanno condannato il muratore bergamasco all'ergastolo.
«È la presenza del profilo genetico dell'imputato - scrive la Corte presieduta da Antonella Bertoja - a provare la sua colpevolezza: tale dato, privo di qualsiasi ambiguità e insuscettibile di lettura alternativa, non è smentito nè posto in dubbio da acquisizioni probatorie di segno opposto ed anzi è indirettamente confermato da elementi ulteriori, di valore meramente indiziante, compatibili con tale dato e tra loro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Settembre 2016, 19:27
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