Video hard a Pozzuoli, scatta l'indagine: caccia a chi ha fatto circolare il filmato

Video hard a Pozzuoli, scatta l'indagine: caccia a chi l'ha diffuso

di Rosa Palomba
Il famoso quarto d'ora di notorietà. Tutti sanno tutto. E lo sapevano già. O almeno così dicono. Perciò giù con i commenti. Parole infamanti, sorrisetti ammiccanti, giudizi offensivi. Sulla vita privata della giovane che sta rischiando di finire alla gogna mediatica, ognuno ha qualcosa da bisbigliare. Il tipo del baretto indica la casa in fondo alla strada, qualcun altro sa qual è l'istituto scolastico e perfino la classe in cui è iscritta la ragazza. Il video che la riprende in una scena intima con un maschio che sembra di qualche anno più grande di lei, è intanto già virale su Whatsapp. In tanti lo custodiscono gelosamente sul proprio cellulare. E lo fanno girare peggio di una trottola.
Intanto, dalla polizia postale di Milano una sorta di dossier è arrivato alla Questura di Napoli e quindi al commissariato di Pozzuoli. Alcuni agenti specializzati, diretti dal vicequestore Pasquale Toscano, sono al lavoro. Il volto della ragazza è ben riconoscibile e nel filmato di pochi secondi si vede anche quello del ragazzo. Saranno presto rintracciati, anche se l'indagine appena avviata procederà con l'inevitabile garbo richiesto dalla vicenda. Non è peraltro ancora certo se sia davvero maggiorenne, la ragazza finita nelle grinfie di un maschio pronto a svenderla inviando immagini agli amici, consapevole che faranno il giro del mondo. E nemmeno è stato ancora accertato se fosse consapevole di essere ripresa dalla videocamera di un telefonino. Eliminare quelle riprese da Whatsapp sarà estremamente difficile, quanto improbabile.

Si espone invece, il giovane denunciato dalla blogger Selvaggia Lucarelli. Davide Chello, 21 anni, napoletano, è al centro del linciaggio per un commento offensivo sul suo profilo Facebook, legato alla vicenda della ragazza di Pozzuoli: «In poche ore sono diventato famoso in tutta Italia - ha detto Davide al sito Cronaca Flegrea - Ho solo scritto che mi era capitato di vedere quel video e mi ero accorto che era la stessa persona con la quale avevo litigato su Fb. Non ho fatto il suo nome, né la conosco. E adesso, sono io la vittima del cyberbullismo. Mi rivolgerò a uno psicologo e a un avvocato».

Oggi, anche i Servizi sociali del comune di Pozzuoli saranno allertati dal sindaco Figliolia. La vicenda potrebbe già nascondere risvolti drammatici: una sedicenne di Pozzuoli ha infatti raccontato che la giovane è preda di atti autolesionistici e che non sta andando a scuola. Se le sue dichiarazioni corrispondano a verità o se si tratti invece di una testimonianza mirata a ottenere attenzione e notorietà, sarà capitolo d'indagine.

E adesso, anche la Regione potrebbe predisporre interventi a difesa delle vittime del web. Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli de La radiazza, ai microfoni dell'emittente radiofonica hanno detto che «chiunque voglia segnalare casi del genere ma non vuole rivolgersi direttamente alle autorità competenti, può farlo contattando La radiazza che inoltrerà il tutto a forze dell'ordine e istituzioni, costituendo un vero e proprio osservatorio sul cyberbullismo». Borrelli, che è anche componente della commissione Politiche sociali della Regione, ha poi detto che chiederà a Rosetta D'Amelio, presidente del Consiglio regionale, «di inserire l'argomento al primo punto della prossima seduta, estendendo il fondo per le vittime di violenza anche a chi resta coinvolto in episodi mediatici, e di attivare al più presto l'osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Settembre 2016, 09:43
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