Valanga travolge un gruppo di escursionisti, un morto nel cuneese

Valanga travolge un gruppo di escursionisti, un morto nel cuneese
La valanga si è staccata all'improvviso mentre scendeva lungo l'itinerario della Testa del Fontanile, nel Cuneese. È morto così Alberto Tallone, esperto sci-alpinista di 41 anni tradito dalle nevicate degli ultimi giorni che hanno fatto passare da «marcato» a «forte» il rischio slavine sulle Alpi Marittime. Illesi gli altri quattro escursionisti che erano con la vittima, che sono riusciti a liberarsi in modo autonomo, e un sesto uomo che non è stato coinvolto dal distacco e ha dato l'allarme.

L'incidente all'ora di pranzo in Valle Stura, a quota 2 mila metri. La massa di neve si è staccata mentre la comitiva era in discesa. La chiamata di soccorso è arrivata alla Centrale Operativa del Cnsas Piemonte - Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese. L'elicottero del 118, con a bordo il Tecnico di Elisoccorso e l'Unità Cinofila da valanga del Cnsas Piemonte è immediatamente decollato raggiungendo poco dopo il luogo. I soccorritori hanno così potuto constatare che quattro scialpinisti erano stati coinvolti in modo solo parziale dalla valanga e avevano già individuato e dissepolta la vittima con l'uso dell'Artva - l'Apparecchio di Ricerca dei Travolti in Valanga.

L'uomo, residente a Cervasca, sempre nel Cuneese, è deceduto probabilmente a causa dei traumi provocati dal trascinamento all'interno della massa nevosa. Il velivolo del 118 ha proceduto con il recupero della salma e di un suo compagni, infortunato in modo lieve. Tutti gli altri sono ritornati in modo autonomo a valle, anche se sotto shock. Sul posto, con il soccorso alpino, sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il soccorso alpino della guardia di finanza.

Il rischio valanghe resta alto anche per i prossimi giorni.
Sulle Alpi Marittime, a Sud del Piemonte, sono infatti attese «anche molte valanghe spontanee - spiega Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale - e non sono da escludere singole valanghe di grandi dimensioni. Sono possibili anche distacchi a distanza». Il grado di pericolo resta «marcato» su tutto il resto dell'arco alpino, a parte le Alpi Pennine, dove è «moderato». Colpa delle nevicate delle scorse ore, che hanno portato fino a 90 centimetri di neve fresca proprio sui settori alpini meridionali. I venti che hanno accompagnato le precipitazioni stanno inoltre contribuendo alla formazione di accumuli soffici instabili, mascherando quelli preesistenti

Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Febbraio 2017, 20:24
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