Unioni civili, i paletti di Papa Francesco.
Renzi: "La legge non è più rinviabile"

Unioni civili, i paletti del Papa. Renzi: "Legge non rinviabile"

di Franca Giansoldati e Claudio Marincola
ROMA - Nel giorno in cui arriva la presa di posizione di Papa Francesco il premier Matteo Renzi ribadisce che "la legge sulle unioni civili non è più rinviabile". Ma in Parlamento non ci sono schiarite e i 6.000 emendamenti rappresentano un fuoco di sbarramento. I temi che dividono restano sempre gli stessi - l'equiparazione al matrimonio, le adozioni e l'utero in affitto - e vengono posti con più fermezza proprio dall'area cattolica del Pd.

Lo scontro da oggi si sposterà in piazza a Roma per la manifestazione #svegliaItalia a favore dei diritti delle coppie gay. Vi parteciperanno anche esponenti del governo come il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova e Riccardo Nencini, vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti.

L'UDIENZA
La Genesi non si cambia. E così la famiglia. "Che è fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo" tra un uomo e una donna. Per la Chiesa questo principio immodificabile appartiene al sogno di Dio. Bergoglio parla di un argomento che ha affrontato in passato decine e decine di volte. Stavolta l'occasione è l'udienza ai giudici rotali in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. Un appuntamento che viene fissato, un anno per l'altro, con mesi di anticipo e che, sottolineato al di là del Tevere, non ha nulla a che vedere con il Family Day. Tuttavia le parole del Papa non possono non avere riflessi in politica. Di fatto vanno a rafforzare le convinzioni dei manifestanti previsti al Circo Massimo per sabato prossimo. Nella Sala Clementina Francesco ha però precisato che la Chiesa, fermo restando il matrimonio tra un uomo e una donna, è sempre chiamata a "mostrare l'indefettibile amore misericordioso di Dio verso le famiglie, in particolare quelle ferite dal peccato e dalle prove della vita" e al contempo a "proclamare l'irrinunciabile verità del matrimonio secondo il disegno" divino. Un richiamo ad avere un atteggiamento aperto e misericordioso. Anche Papa Roncalli quando predicava insisteva nel condannare l'errore, ma perdonare l'errante. Durante il Sinodo sulla Famiglia Francesco ha avuto modo di esporre la sua idea di Chiesa-da-campo, una realtà capace di tenerezza, in grado di avvicinare ed abbracciare anche coppie di omosessuali, accogliendo e amando i loro figli o i figli nati grazie all'utero in affitto. Realtà che ovviamente non vengono giustificate né approvate moralmente, sebbene accolte in un abbraccio misericordioso. "La Chiesa ha indicato al mondo che non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione".

IL GONFALONE
Tra le parole del Papa e la melina che per anni si è consumata in Parlamento, Matteo Renzi sceglie una strada che non è stata ancora percorsa: uscire dall'immobilismo, anche se questo vuol dire sbattere contro un argomento urticante. "C'è bisogno di fare, ci sono dei punti delicati ed un patrimonio condiviso, ci sono state discussioni accese ma molto belle, ora credo che si deve votare e che ciascuno di noi deve prendersi le proprie responsabilità".

Per uscire dall'impasse va trovato un punto di equilibrio, Un pacchetto di emendamenti, firmati da Beppe Lumia, sono già pronti per ricucire i punti di dissenso più acuti. Martedì mattina in Senato si cercherà di arrivare ad una sintesi, ci sarà una riunione alla quale parteciperà anche il vice segretario dem Lorenzo Guerini. Nel Pd c'è una larga parte di parlamentari che non vorrebbe più mediare.

L'appello al voto secondo coscienza solleva il governo da un eventuale insuccesso. Il M5S è pronto a votare le unioni a condizione che il testo del Ddl Cirrinnà non venga ulteriormente ritoccato. La maggioranza in termini di numeri ci potrebbe essere. "È un testo di legge moderatissimo, equilibrato che metterà l'Italia non all'avanguardia dell'Occidente ma nel pacchetto di retrovia, è una legge di mediazione più prudente di quella di Cameron che segue pedissequamente quello che chiede la Consulta", osserva il sottosegretario Ivan Scalfarotto invitando tutti a partecipare alla manifestazione in programma oggi. Ma le posizioni restano distanti. Il Family day, la manifestazione in favore della famiglia tradizionale, in programma sabato 30 gennaio è il segnale che va al muro contro muro. Il governatore della Liguria Giovanni Toti, dopo l'approvazione formale della sua giunta, ha deciso che alla manifestazione di oggi ci sarà il Gonfalone della Regione. Altra benzina sul fuoco.


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Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Sabato 23 gennaio 2016

Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Gennaio 2016, 20:47
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