Lo stesso principio era stato sancito nel luglio scorso dalla Cassazione, che aveva accolto il ricorso di una associazione per i diritti lgbt dopo le decisioni del tribunale di Piacenza e della Corte d'Appello di Bologna contrarie al cambio d'anagrafe per una persona trans che non si era sottoposta all'intervento chirurgico. «É la fine di un calvario», fa sapere Mina attraverso il suo avvocato Federica Medici, che l'ha assistita in questa dolorosa battaglia iniziata dieci anni fa con l'avvio di un percorso terapeutico detto di riassegnazione del sesso.
Da sette anni ha un compagno che le vuole bene, che si prende cura di lei. «É orgogliosa di mostrare il suo documento di identità e porre fine ad inutili imbarazzi», tiene a sottolinea l'avvocato. «Per fortuna - dice ancora - la società, sia pure lentamente, si evolve».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Maggio 2016, 18:59
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