Terremoto, niente tende: "Sfollati andranno subito in hotel"

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«Non sono possibili soluzioni non strutturali e dunque dobbiamo evitare di far dormire la gente in macchina o nelle tende: la linea è quella di portare le persone negli hotel per poter immaginare poi soluzioni temporanee con più tranquillità». Lo dice il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, dopo un incontro a Visso con il sindaco e con il Commissario alla ricostruzione Vasco Errani. Non ci saranno dunque le tende e per chi dovrà raggiungere i luoghi di lavoro verranno predisposti bus navetta. «Ora - ha spiegato Curcio - dobbiamo pensare alle persone e alla collettività in generale, questo è il punto cruciale, poi se ci sono situazioni particolari che riguardano agricoltori o allevatori vedremo come risolverle».  

260 REPLICHE Sono state oltre 260 le repliche del terremoto di magnitudo 5,4 del 26 ottobre. Di queste, cinque sono state le più forti: quattro di magnitudo superiore a 4,0, più quella di magnitudo 5,9 avvenuta alle 23:42 di ieri sera. Nel frattempo i sismologi sono al lavoro per studiare la struttura delle faglie coinvolte. «Le domande aperte riguardano la struttura della faglia, la sua profondità e soprattutto per capire se i terremoti di magnitudo 5,4 e 5,9 avvenuti ieri sera siano legati alla stessa faglia o a due faglie diverse», ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv).



Nel frattempo, ha proseguito Amato, sono al lavoro anche i satelliti per rilevare immagini che, come è accaduto nel terremoto del 24 agosto - aiuteranno a capire se ci sono stati movimenti del suolo«. Delle oltre 260 repliche registrate dalla serata di ieri, la maggio parte (circa 200) sono di magnitudo compresa fra 2,0 e 3,0. Quattro sono stati i terremoti di magnitudo superiori a 4,0. Il primo, di magnitudo 4,5, è avvenuto alle 23:42 di ieri a Castel Sant'Angelo sul Nera e gli altri tre sono stati registrati a partire dalle primissime ore della mattinata: il primo, di magnitudo 4,1, alle 5:19 sempre a Castel Sant'Angelo sul Nera, seguito alle 5:50 da una scossa di magnitudo 4,4 nella zona di Ussita e poi, alle 10:21 da una terza scossa di magnitudo 4,4 ancora a Castel Sant'Angelo sul Nera. »L'attività sismica - ha detto ancora l'esperto - continua a interessare la zona a Nord di Norcia, a circa 25 chilometri verso Nord-Ovest, e sembra concentrata fra Visso e Norcia e, più a Nord, verso Ussita«. 
 
 

5 BLOCCATI DA UNA FRANA Non appena le condizioni lo consentiranno, un elicottero dei Vigili del Fuoco si alzerà in volo per soccorrere le cinque persone rimaste bloccate a causa di una frana che si è verificata nella serata di ieri dopo la scossa 5.9, nella frazione di Acquasanta (Ascoli Piceno). Lo comunica la Protezione civile. 

CREPE A URBINO Crepe e distacchi di intonaci al collegio Raffaello di Urbino, piccole crepe a Palazzo Ducale dove i vigili del fuoco hanno fatto un sopralluogo, alla chiesa di san Giovanni di via Passeri a Pesaro, alle mura del castello di Candelara. Sono alcuni dei danni riscontrati dai vigili del fuoco che hanno effettuato più di cinquanta interventi dalla notte scorsa a stamane dopo le nuove scosse di terremoto. Crepe anche alla sede dell'Agenzia delle Entrate, ma non ci sono stati feriti né danni né dichiarazioni di inagibilità.

SENTITO DALLA PUGLIA ALL'ALTO ADIGE Il terremoto in Valnerina delle 21,18 è stato avvertito in tutto lo stivale, dalla Puglia all'Alto Adige: percepito con minore intensità ma a maggiori distanze rispetto alla scossa di Amatrice, a influire sulla diversa percezione è stato l'orario. A dirlo sono i dati raccolti da «Hai sentito il terremoto?», un progetto dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv) per monitorare gli effetti dei terremoti grazie alla testimonianza delle persone. «Rispetto al terremoto di Amatrice del 24 agosto - ha spiegato Patrizia Tosi, una delle responsabili del progetto Ingv - della scossa di ieri di magnitudo 5.9 delle 21,18 si è avuta una percezione leggermente minore da parte della popolazione che vive a una distanza fino a 150 chilometri ma ad avvertirla sono stati in molti, dall'Alto Adige alla Puglia». A dirlo sono gli oltre 7000 questionari compilati online da persone che hanno visitato il sito di Hai sentito il terremoto?, un progetto nato per monitorare in tempo reale i terremoti sfruttando le percezioni delle persone. «Il dato è perfettamente compatibile con la scossa di magnitudo inferiore rispetto a quella di Amatrice - ha aggiunto - dato che conferma come le persone, anche se non sono strumenti sono comunque degli indicatori molto affidabili e forniscono misure molto buone». I dati mostrano però una particolarità: «le oscillazioni lievi - ha aggiunto Tosi - come il movimento di un lampadario, ossia indici che rientrano nella definizione di III grado della scala Mercalli, sono invece state avvertite a distanza maggiori. Questo molto probabilmente è dovuto alla differenza di orario, in questo caso erano sveglie». 

PROBLEMI ALLA VIABILITÀ Numerose criticità permangono nella viabilità delle zone del centro Italia colpite ieri dal terremoto. Lo comunica la Protezione civile in un aggiornamento della situazione pubblicato sul suo sito durante la notte. La circolazione risulta compromessa in molti punti: risulta chiusa la SS4 Salaria all'altezza di Pescara del Tronto, mentre la SP209 è chiusa da Visso in direzione Terni e da Visso a Muccia. La SP134 è stata chiusa tra Visso e Castel Sant'Angelo sul Nera per caduta massi e tra Villa Sant'Antonio e Muccia per edifici pericolanti e caduta massi. La SP 135 è chiusa tra Visso e Ussita sempre per problemi di caduta massi. Al momento si registrano circa 400 utenze disalimentate nella Regione Marche e 600 utenze disalimentate nella regione Umbria. I sindaci dei Comuni coinvolti - ha confermato la Protezione civile dopo un incontro svolto stanotte a Rieti - hanno annunciato che giovedì 27 ottobre le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse. «Numerosi i danni - aggiunge la nota - ma, al momento, non risultano crolli in cui si stia operando con squadre di ricerca e soccorso. Sono in corso le verifiche sulle strutture ospedaliere in provincia di Macerata: a Cingoli sono stati evacuati 30 pazienti, a Matelica è stato evacuato il punto di primo intervento ed è in corso l?allontanamento di 17 pazienti. A Tolentino, poi, 5 pazienti sono stati trasferiti in un?altra ala della stessa struttura. E? stato evacuato il carcere di Camerino e i detenuti sono stati traferiti presso il carcere di Rebibbia a Roma». Ancora incerto il numero degli sfollati, che però sembra aumentare di ora in ora.
 


CENTINAIA DI SFOLLATI SOLO NELLE MARCHE «Difficile parlare di un aggravamento. È un secondo terremoto: la zona che in parte era stata già provata ora è in una situazione di estrema gravità». Se, insomma, il terremoto del 24 agosto aveva devastato, nelle Marche, l'area dell'Ascolano, ora è stata distrutta la parte del Maceratese che il sisma precedente aveva danneggiato seriamente ma in parte risparmiato. L'unica differenza è che per il momento non si segnalano vittime. È la riflessione del capo della Protezione civile delle Marche Cesare Spuri. Le persone da sfollare sono centinaia», dice Spuri. Solo a Camerino 700 persone hanno trovato ospitalità in due centri allestiti per l'emergenza. Non risultano persone morte o ferite in modo grave, ma a decine si sono presentate negli ospedali per lesioni varie, malori o crisi di panico. Le situazioni di maggiore difficoltà, mentre sono tuttora in corso i sopralluoghi, sono a Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola, in pratica tutti i comuni dell'area epicentrale, dove, rileva Spuri, si sono avuti nuovi crolli, di edifici che erano agibili prima delle potenti scosse di ieri. «Il centro di Visso - esemplifica il capo della Protezione civile - non può accogliere più nessuno». Crolli vengono segnalati ovunque: a Caldarola è venuto giù il portale di una chiesa, ma anche ad Amandola, nel Fermano, è crollato il timpano della chiesa del Convento delle suore benedettine. Desta poi preoccupazione la frana che isola la frezione di Peracchia, ad Acquasanta Terme. I vigili del fuoco stanno cercando di raggiungere le persone rimaste isolate, fra cui il vice sindaco di Acquasanta Gigi Capriotti. Quanto alla Salaria, sarà riaperta domani. 
 


OGGI ERRANI NELLE ZONE PER SOPRALLUOGHI Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli sono in partenza per un sopralluogo nei centri più colpiti dal terremoto. Prime tappe a Tolentino e Ussita. Lo si apprende dallo staff di Ceriscioli. Curcio ed Errani partiranno per il loro sopralluogo da Tolentino; incontreranno poi le popolazioni di Camerino, Muccia, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Preci e Norcia. L' obiettivo è fare un punto della situazione con i sindaci e i cittadini e individuare al più presto le soluzioni più idonee per l'assistenza alla popolazione: è impensabile, infatti, che si possa prevedere un lungo periodo nelle tende, visto che tutti i Comuni sono in zona di montagna, dove le temperature possono facilmente scendere sotto lo zero. 
 


NORCIA, EVACUATO L'OSPEDALE È stato evacuato per precauzione, anche se non sembra avere subito danni particolari, l'ospedale di Norcia. Una decina di pazienti sono stati quindi trasferiti in quello di Spoleto. Nelle prossime ore saranno eseguite nuove verifiche sulla struttura sanitaria. La protezione civile della Regione sta intanto predisponendo le tende per accogliere chi ha lasciato le abitazioni. «A Norcia praticamente tutti hanno dormito fuori casa per paura delle scosse che hanno continuato a farsi sentire» ha detto all'ANSA l'assessore Giuseppina Perla. Molti l'hanno trascorsa nei centri d'accoglienza ma diversi anche nelle loro auto o in pullman messi a disposizione.
 


EVACUATO IL CARCERE DI CAMERINO Il carcere di Camerino è stato evacuato, con i detenuti trasferiti a Rebibbia. Lo rende noto il sindaco Gianluca Pasqui. «Non abbiamo notizia di dispersi o di persone rimaste sotto le macerie - aggiunge il sindaco -, ci sono circa 40 persone che sono ricorse alle cure dei sanitari, alcuni per ferite non particolarmente gravi e altri per malori dovuti allo shock. Non ci risultano, per fortuna, vittime e feriti gravi. Questo è quello che conta».
«Chiaramente - aggiunge Pasqui - la scossa delle 21,18 ha provocato ingenti ferite alla nostra cittadina. Sin dai minuti immediatamente successivi alla scossa si è messa in moto la macchina dei soccorsi, nonostante il centro storico sia rimasto accessibile dalla sola via Filzi, con gli altri accessi interdetti a causa dei crolli. L'ospedale non ha subito danni. Ad ora i danni più significativi si sono registrati proprio nel centro storico, in particolare con il crollo del campanile di Santa Maria in Via. Crolli hanno interessato anche la chiesa di San Filippo e altri palazzi del centro, ma in questa fase si tratta solo di prime stime, purtroppo destinate a crescere». Sono stati allestiti due punti per l'accoglienza, uno presso il palazzetto polivalente delle Calvie e l'altro presso la sede di Contram Spa, in via Le Mosse, dove hanno trovato ospitalità circa 800 persone. Sempre presso la sede Contram è stato allestito il Centro Operativo Comunale fino al termine delle emergenze ed è stato attivato il numero 366.6582674 per le eventuali segnalazioni da parte dei cittadini.
 


VISSO, INAGIBILE IL CENTRO STORICO «I miei tecnici mi dicono che il centro storico è in condizioni tali che potrebbe essere tutto inagibile». Lo ha detto il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, facendo il punto sui danni del terremoto di ieri. «Non abbiamo avuto vittime e soltanto tre feriti lievi - ha aggiunto - ma i danni agli edifici sono molto pesanti. Molti hanno perso parte della facciata. È crollata una chiesa a Borgo Sant'Antonio e danni importanti ci sono stati nella frazione di Borgo San Giovanni».
 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Ottobre 2016, 13:45
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