Taxi, servizio ripreso dalle 22 dopo le proteste. Uber-Ncc sul piede di guerra
Insomma la questione resta calda, anche se l'esecutivo rivendica quanto fatto: «Il Governo ha rispettato in pieno gli impegni assunti», dice il viceministro ai Trasporti Nencini. Ecco perché, ribadisce Nencini, «lo sciopero di oggi non ha alcun fondamento». Alla riforma del settore lavora anche il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda: «Abbiamo fatto un buon accordo, poi protestare è legittimo», dice.
Oltre al decreto interministeriale per contrastare chi viola le regole, è infatti in ballo anche la delega del ddl Concorrenza. C'è però una parte di tassisti che non ha aderito allo stop, è il caso di Uritaxi: il leader Loreno Bittarelli, sin dai primi minuti dello sciopero lancia l'allarme: «Ci sono poche auto in giro anche perché i tassisti hanno paura di ritorsioni da parte di chi sta facendo lo sciopero». Un attacco a cui rispondono in serata le organizzazioni che hanno proclamato lo sciopero, assicurando il «massimo rispetto delle regole».
Unica Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Federtaxi Cisal e Fast tpnl Confsal tengono a precisare come non ci sia stato alcun riscontro «sui presunti episodi di violenza». Solo, aggiungono, «una grande adesione», che l'Usb stima «all'80%», con picchi a Napoli e Roma. Adesso occhi puntati su mercoledì 29 marzo quando al ministero dei Trasporti è attesa la controproposta delle sigle sindacali. Da quanto si apprende, la questione che più sta a cuore ai tassisti sta nell'evitare che l'Ncc viaggi tutto il giorno, magari fuori dai confini per cui ha l'autorizzazione, forte di un pacchetto di prenotazioni. I sindacati delle auto bianche vorrebbe mettere dei tetti alle prenotazioni e avere più garanzie sul divieto per gli Ncc di prendere chiamate in corsa.
Le associazioni che rappresentano gli Ncc ovviamente la pensano in maniera opposta, insistendo per abbattere il principio di territorialità che limita il servizio in determinate zone. Anche le 'black car' saranno sentite dal ministero il 29 del mese. Su un punto invece i problemi sarebbero stati superati, con il governo che ha dato la disponibilità a riscrivere il testo e in caso eliminare quel passaggio. Due righe la cui intenzione non era azzerare i ricavi per app e radiotaxi, o aprire a nuove forme di pagamento, ma contrastare gli abusivi, spiegano dal ministero.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Marzo 2017, 22:41
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