Slavina in Sella Nevea: "Così abbiamo tirato fuori dalla neve i nostri amici"

Slavina in Sella Nevea: "Così abbiamo tirato fuori dalla neve i nostri amici"
SELLA NEVEA - Un gruppo di sportivi abituati a trovarsi in compagnia per fare delle uscite di scialpinismo. Il gruppo di amici rimasto coinvolto dal distacco della slavina di ieri a Sella Nevea non era improvvisato e già altre volte era salito lungo quel percorso.  «Sotto non c’era neve e quella che trovavi era portata dal vento. Vedevamo i sassi sotto gli sci. Poi probabilmente sopra abbiamo incontrato un accumulo di neve ventata e le cose sono cambiate. C’è stato un distacco. Probabilmente spontaneo». In un attimo i due amici davanti qualche decina di metri spariscono travolti dalla slavina. «Abbiamo chiamato i soccorsi e subito iniziato a scavare in autosoccorso per cercare di tirarli fuori. Eravamo attrezzati. Avevamo pala, sonda e Artva. Li abbiamo tirati fuori noi».

IL FERITO: CONDIZIONI STABILI MA CRITICHE
Restano stabili ma critiche le condizioni dello scialpinista Michele Fedele, 41 anni, di Ovaro (Udine), travolto ieri mattina dalla slavina.
Ricoverato in Terapia intensiva del reparto di cardiochirurgica dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, lo sciatore ha trascorso una notte relativamente tranquilla sotto il costante monitoraggio dei sanitari che ieri pomeriggio, all'arrivo in ospedale, lo hanno sottoposto alle procedure per riportare la temperatura corporea a valori normali. Lo scialpinista era stato estratto dalla slavina in stato di incoscienza e in ipotermia. La prognosi rimane riservata.

 
 

Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Febbraio 2017, 14:55
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