Segrega moglie e figlio con lucchetti e catene per 5 anni, preso ex direttore delle Poste

Segrega moglie e figlio con lucchetti e catene per 5 anni, preso ex direttore delle Poste
Ha tenuto segregato in casa, per cinque lunghissimi anni, la moglie e il figlio, privandoli di tutto finanche della libertà personale. Una storiaccia che racconta di umiliazioni e solitudine, di angherie e minacce, di violenze e soggezione psicologica. Protagonista una famiglia di Caianello, comune al confine tra Lazio e Campania.

Lui, ex direttore delle Poste Italiane 71enne è riuscito con l'efficacia della violenza, soprattutto psicologica, a piegare ogni volontà della moglie 66 enne e del figlio 34 enne e a tenerli prigionieri nella loro casa. A spezzare letteralmente le catene (lucchetti e cancelli sbarravano di fatto ogni apertura dell'appartamento) sono stati i carabinieri di Vairano Scalo che fa capo al comando di Capua diretto dal capitano Francesco Mandia.

Le indagini sono partite nel marzo scorso su segnalazione dei vicini che hanno cominciato a intuire qualcosa: in giro si vedeva sempre e soltanto il capofamiglia, la moglie appariva di rado e in ogni caso sempre accompagnata dal marito. Ma negli ultimi tempi l'assenza di madre e figlio per le strade del paese deve aver suscitato preoccupazione negli abitanti di Caianello che hanno così deciso di avvertire i carabinieri. In breve tempo grazie al supporto di video e di intercettazioni ambientali, i militari hanno potuto accertare e constatare l'inferno che si consumava all'interno delle mura domestiche.

L'uomo aveva assunto il ruolo di padre/padrone disponendo a suo piacimento della moglie e del figlio. Aveva impartito loro una sorta di decalogo delle cose da fare e da non fare. In una sorta di delirio l'ex direttore delle Poste si compiaceva ad assistere al declino psicofisico dei propri cari. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell'appartamento hanno trovato la donna ridotta l'ombra di sé stessa: debilitata nel fisico e nella mente. Anche il figlio era ormai incapace di interfacciarsi con l'ambiente esterno. I carabinieri che lo hanno liberato si sono ritrovati dinanzi a un giovane emaciato, insicuro, disorientato.

Dai video risulta che entrambi erano costretti a mendicare anche un pezzo di pane, gli era vietato persino lavarsi. L'appartamento era ridotto a una baracca maleodorante, senza corrente elettrica e invaso dai rifiuti e dalla sporcizia. I militari hanno scoperto che il capofamiglia aveva assunto negli anni il ruolo di aguzzino: sia alla Moglie che al figlio vietava ogni legame con l'ambiente esterno finanche con gli altri familiari. Lui soltanto era in possesso delle chiavi e dei lucchetti che sbarravano la porta di casa e dei cancelli esterni. In pratica quando usciva moglie e figlio erano prigionieri.

A loro non era concesso neppure di telefonare per farsi portare la spesa a casa così che erano costretti a digiuno prolungati.
L'ex direttore delle Poste è stato arrestato e tradotto in carcere . Per lui L'accusa è quella di maltrattamenti e sequestro di persona. La moglie e il figlio sono stati affidati alle cure dei medici e degli psicologi.

Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Luglio 2016, 15:18
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