Sebastiano muore a 18 anni, gli esami confermano: "E' meningite"
"Aveva macchie di sangue sulla cute" -Foto/Video

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È morto di meningite il 18enne di Agerola (Napoli), Sebastiano Petrucci, giunto ieri sera in gravi condizioni all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli). La diagnosi è stata confermata dagli esami effettuati dal nosocomio stabiese in collaborazione con l'ospedale Cotugno di Napoli che hanno accertato la positività per 'neisseria meningitidis'. A comunicarlo è l'Asl Napoli 3 Sud alla quale fa capo l'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.

 
 


In una nota l'Asl Napoli 3 Sud, alla quale fa capo il nosocomio stabiese, ricostruendo le fasi che hanno preceduto il decesso del ragazzo precisa che è stato «immediato il sospetto da parte dei sanitari di uno stato di grave sepsi per cui è stato predisposto il trasferimento presso l'ospedale regionale campano di riferimento per le malattie infettive "Cotugno".

Prima del trasferimento le condizioni cliniche si sono rapidamente aggravate, richiedendo l'assistenza rianimatoria. Purtroppo, nonostante tutti i tentativi effettuati, il paziente è deceduto. Durante il ricovero, in pronto soccorso sono stati svolti accertamenti per la conferma del sospetto clinico di sepsi infettiva ed eventuale meningite». Il comunicato dell'Asl aggiunge che «gli esami diagnostici effettuati in collaborazione con l'ospedale Cotugno di Napoli, pervenuti alle ore 16,45 di oggi 29 dicembre 2016, confermano la positività per neisseria meningitidis». Si tratta, in sostanza di meningococco.

«Si ribadisce che il pronto soccorso e tutti i reparti dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia sono sempre stati e sono tutt'ora pienamente funzionanti in completa sicurezza - spiega la nota dell'azienda sanitaria responsabile per il territorio -.
Il dipar timento di prevenzione Asl Napoli 3 Sud si è subito attivato per effettuare l'indagine epidemiologica e, tramite il servizio di epidemiologia e prevenzione, ha immediatamente contattato e predisposto la profilassi e le misure di sorveglianza previste e riservate a tutti coloro che avevano avuto contatto stretto con il paziente, adoperandosi anche per l'individuazione di eventuali contatti ad alto rischio».





 
I medici, all'arrivo del ragazzo in ospedale, hanno immediatamente prestato tutte le cure mediche del caso. La Tac non ha rivelato anomalie, ma il ragazzo è deceduto quasi subito e inutili sono stati i tentativi dei medici della rianimazione per tentare di riportarlo in vita. Le ipotesi sulla morte del ragazzo sono tre: «Potrebbe trattarsi di meningite - spiega Nello De Nicola, direttore del reparto di Rianimazione dell'ospedale stabiese - o anche di coagulazione travasare disseminata, o anche di una forma di intossicazione. I sintomi sono gli stessi».

Il prelievo del liquor avrebbe potuto immediatamente confermare eventuale diagnosi di meningite, ma il ragazzo è deceduto prima che l'esame potesse essere effettuato, pertanto, è stata necessaria l'autopsia per rivelare le cause del decesso.


 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Dicembre 2016, 10:21
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