L'allarme all'interno della scuola del centro città è scattato intorno alle 10, quando una inserviente, dopo avere sentito un tonfo, ha notato due fori, uno sulla finestra e l'altro sul muro (dal quale è stata poi estratta l'ogiva del proiettile) e ha chiamato il 113. Insieme alla scientifica gli uomini della Digos, coordinati dal dirigente Marco Colurci, hanno avviato le indagini balistiche e ascoltato alcuni testimoni, riuscendo ad individuare il punto da cui sarebbe partito il colpo, nella zona di vocabolo Fiori. Qui - è stato accertato poi - il cacciatore, prima di partecipare ad una battuta al cinghiale, avrebbe mostrato ad un'amica la carabina, regolarmente detenuta, facendo partire accidentalmente il colpo. Gli investigatori ritengono che l'uomo si fosse reso conto di aver sparato, tanto che una volta individuato ha inizialmente parlato di un colpo a salve, per poi ammettere le proprie responsabilità.
«È stata sfiorata la tragedia, visto che al momento dello sparo le lezioni erano in corso, ma di lì a poco sarebbe suonata la campanella della ricreazione e il corridoio si sarebbe riempito di studenti e professori» ha sottolineato il questore, Carmine Belfiore.
L'arma, che ha una gittata fino a circa due chilometri e si può detenere con una normale licenza di caccia, è infatti considerata molto pericolosa in quanto in grado di uccidere anche animali di grande taglia. Oltre alla denuncia, nei confronti del cacciatore è stato disposto il ritiro della licenza di caccia e delle altre armi detenute legittimamente, mentre sarà inoltrata segnalazione alla prefettura per l'emissione di un decreto di divieto di detenzione delle armi..
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Ottobre 2016, 20:52
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