Concordia, il pm chiede 26 anni di carcere
e l'arresto per Schettino. "Incauto idiota"

Concordia, per Schettino chiesti 26 anni di reclusione. Il pm: "C'è rischio di fuga, torni subito in carcere"

di Mario Fabbroni
ROMA - In caso di condanna, andrà immediatamente in carcere. E per un tempo lunghissimo, se dovessero essere accolte le richieste del l’accusa: 26 anni e 3 mesi. Epilogo vicino per l’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino: ieri la durissima requisitoria al processo di Grosseto (dove Schettino è stato definito «incauto idiota»), poi sarà il turno delle parti civili per il risarcimento danni ai parenti delle vittime, quindi la replica difensiva e, infine, la sentenza attesa per il 10 febbraio.





Trentadue morti, oltre 5 miliardi di euro di danni, una figuraccia internazionale per l’abbandono della nave e quell’invito «salga a bordo c...» da parte del comandante della capitaneria di porto De Falco, che fece il giro del mondo. La Costa Concordia naufragò la notte del del 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio, per eseguire la cosiddetta “pratica dell’inchino” a mezzo miglio dalla costa dell’isola e a una velocità di quasi 15 nodi. Quindi l’abbandono della nave da parte di Francesco Schettino che, attraverso i suoi avvocati, adesso si limita a dire: «Non scappo. Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria, mi si dica quello che devo fare». Il pm Maria Navarro apostofa: «Ingiustificabile e ignominiosa la fuga dalla nave di Schettino. Ha mentito spudoratamente».



E rincara: «Solo per la Provvidenza, il naufragio della Costa Concordia causato da Schettino non si è trasformato in un'ecatombe». Come ha fatto anche il pm Stefano Pizza: «Dio abbia pietà di Schettino, perché noi non possiamo averne alcuna». Eppure c’è chi invierà all’ex comandante un sms con scritto “Dio ti benedica e benedica anche la tua famiglia»: così Kevin Rebello, il fratello di Russel, il cameriere indiano ultimo disperso della Costa Concordia, il cui corpo è stato ritrovato solo quando la nave è arrivata a Genova. «Ci sono tante persone che fanno molto più male di lui e che sono fuori, lui non ha ucciso 32 persone. Ha fatto l'incidente, ma le persone non sono morte nell'impatto bensì dopo tre-quattro ore».



Donato Laino e Domenico Pepe, legali della difesa: «La richiesta di condanna per Schettino non si può commentare. Non ci sono precedenti giudiziali, nemmeno fosse Pacciani...». I parenti delle vittime: «Richiesta giusta».
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Gennaio 2015, 09:27
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