Carabiniere padre di 3 bimbi muore in incidente:
indagò sul caso di Lucia Annibali

Carabiniere padre di 3 bimbi muore in incidente: indagò sul caso di Lucia Annibali
RIMINI - È il vice brigadiere Sebastiano Di Noia, originario di Minervino Murge (Bari), da anni residente a Tavullia e dal 2002 in servizio presso il Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Pesaro, il militare rimasto ucciso in un incidente stradale a Santa maria in Pietrafitta di San Giovanni in Marignano (Rimini). Di Noia, tiratore scelto, aveva partecipato a indagini importanti: l'aggressione a Lucia Annibali, fatta sfregiare con l'acido dall'ex fidanzato, l'arresto dei due giovani ora sotto processo per l'omicidio del 17enne Ismaele Lulli.

Aveva indagato anche su un canale di corruzione nella Commissione Tributaria di Pesaro, su una banda dedita ai furti di imbarcazioni e yacht di lusso, e sugli autori, poi arrestati, dell'omicidio del commerciante pesarese Andrea Ferri. Secondo una prima ricostruzione, la Opel Meriva a Gpl del vice brigadiere si è incendiata dopo essere finita contro il muro di cinta di un'abitazione di campagna, probabilmente a causa di un malore o di un colpo di sonno del carabiniere, che era in auto da solo e tornava a casa, libero dal servizio, da una cena con amici. L'Arma di Pesaro lo ricorda come una persona di «rara generosità e altruismo, doti che arricchivano quelle umane e militari». Di Noia lascia la moglie e tre figli di 13, nove e sei anni.
Ultimo aggiornamento: Domenica 25 Settembre 2016, 19:52
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