Rigopiano, Edoardo: "Io e Samuel abbiamo coccolato Ludovica lei era la più piccola, noi i suoi cavalieri"
di Paolo Vercesi
Il bambino non sa ancora di aver perso entrambi i genitori, Nadia e Sebastiano. Nessuno gliel’ha detto che è diventato orfano. Ci sarà modo e tempo per farlo con le dovute maniere. Adesso il piccolo va aiutato a riprendersi dal trauma psicologico e la miglior cura - oltre alla vicinanza della famiglia - è il gioco.
Lasciato il letto della Rianimazione, da ieri Edoardo si diverte in compagnia di Samuel Di Michelangelo - altro piccolo sopravvissuto e che non ha ancora notizie dei genitori - in una stanza del reparto di Pediatria dell’ospedale Santo Spirito di Pescara. Appare felice e sereno, Edoardo. Addirittura ride e scherza con la zia Laila, che non lo molla un secondo, e con i suoi fratelloni, Piergiovanni e Riccardo, che in questi giorni lo hanno riempito di affetto e di giocattoli. «I due bambini hanno fatto amicizia e sono inseparabili, vederli sorridere e vivere momenti di spensieratezza ci riempie il cuore di gioia» raccontano i parenti.
Quando mercoledì pomeriggio la valanga si è abbattuta sull’albergo, annunciata da ripetute scosse di terremoto, Edoardo, Samuel e Ludovica si trovavano nella sala del biliardo, giocavano tranquilli e si dividevano le confezioni di Nutella ritrovate e fotografate dai soccorritori in quella stanza rivoltata ma tutto sommato integra.
La signora che Edoardo sentiva gridare aiuto nella stanza accanto era Adriana Vranceanu, la mamma di Gianfilippo e Ludovica, moglie di Giampiero Parete, uscita sana e salva con tutta la sua famiglia dall’incubo. «Il piccolo Gianfilippo era rimasto con la mamma, Ludovica invece era nella stanza con noi. Quando ci siamo ritrovati soli e al buio io e Samuel l’abbiamo coccolata e tenuta in braccio a turno, tutti insieme abbiamo anche pregato», ha raccontato ancora Edoardo alla zia Laila che dice orgogliosa: «Edoardo è un bimbo eccezionale, uno scugnizzo dotato di grande sensibilità - racconta sorridendo -. Ci ha riferito delle cose, cioè di situazioni avvenute là sotto, che ci hanno fatto sorridere e commuovere».
Continua a leggere sul Mattino Digital
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Gennaio 2017, 09:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA