Renzi, scontro con la Merkel su Brexit e banche.
Gb, accuse reciproche tra Cameron e Corbyn

Renzi, scontro con la Merkel su Brexit e banche. Gb, accuse reciproche tra Cameron e Corbyn

di Alessandra Severini
Il sistema bancario italiano è in sofferenza e il governo vorrebbe trovare un modo alternativo al bail in per aiutare le banche sotto stress sui mercati. Ma l'intenzione viene gelata dal Niet' tedesco. «Non possiamo ridiscutere ogni due anni le regole del settore bancario» ha detto la cancelliera Angela Merkel.

Una risposta che non è piaciuta al premier Renzi,che prima ha rassicurato Ue e cittadini: «Nessuno vuole cambiare le regole europee sulle banche e anche con questo quadro regolatorio saremmo in condizioni di proteggere i denari dei correntisti». Poi non ha perso l'occasione per lanciare una frecciata alla Merkel: «L'ultima che non ha rispettato le regole in Europa è stata la Germania nel 2003, e l'Italia di Berlusconi glielo consentì». Un cambiamento delle norme è malvisto anche dalla Banca centrale europea, mentre il presidente della commissione Ue Juncker è sembrato più disponibile a ragionare con l'Italia per valutare un eventuale intervento che non violi né le regole sugli aiuti di Stato né la direttiva sul sistema bancario. Bruxelles comunque monitora la situazione del settore creditizio italiano ma per il momento non vede rischi.

Ieri i mercati finanziari hanno vissuto una giornata positiva e sembrano indirizzati a superare il trauma della Brexit. A Bruxelles, però, l'uscita del Regno Unito fa ancora paura. L'Unione europea, nel primo summit a 27, chiede a Londra di accelerare le procedure sul ritiro e avverte che «non ci sarà nessuna modifica dei trattati né un mercato unico su misura» della Gran Bretagna. Londra insomma, potrà avere pieno accesso al mercato unico solo se accetterà anche tutti i relativi obblighi. Il presidente francese Hollande è andato anche oltre, avvertendo che «con la Gran Bretagna fuori dalla Ue e dal mercato unico non ci sarà alcuna ragione di permettere al Regno Unito di continuare a fare operazioni in euro».

Londra è preoccupata ma la Brexit ha provocato uno tsunami anche politico. E i due sconfitti del referendum David Cameron - in procinto di abbandonare Downing street - e Jeremy Corbyn - sfiduciato dai suoi parlamentari laburisti non trovano di meglio da fare che scambiarsi accuse reciproche.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Giugno 2016, 08:39
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