Terremoto, bollette sospese. Renzi: "L'Italia non si fa fermare"

Video
'Autorità per l'energia ha sospeso con un provvedimento d'urgenza il pagamento delle bollette di luce, gas e acqua, emesse o da emettere a partire dal 26 ottobre, per la popolazione delle zone colpite dalle nuove scosse di terremotonell'Italia centrale. Lo annuncia l'Authority in una nota. La decisione assunta oggi, dopo il provvedimento simile adottato per il terremoto dello scorso 24 agosto, riguarda le forniture di energia elettrica, gas - compresi il gpl e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate - e le fatture del servizio idrico integrato per le utenze situate nei Comuni danneggiati dagli eventi sismici, che - spiega l'Authority - saranno individuati dai successivi provvedimenti delle autorità competenti.

La misura infatti verrà applicata dalla data di emanazione dei provvedimenti per l'identificazione dei Comuni danneggiati dagli eventi sismici del 26 ottobre 2016 e successivi, e dei provvedimenti straordinari che verranno adottati dal Governo a sostegno delle popolazioni interessate dagli eventi sismici. La sospensione dei pagamenti delle bollette è un primo provvedimento di urgenza, in vista di nuovi interventi dell'Autorità che potranno prevedere anche l'eventuale introduzione di agevolazioni di natura tariffaria e di futura rateizzazione, come già avvenuto per il terremoto in Abruzzo del 2009 e per quello in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto del 2012. Misure ora in via di predisposizione anche per ilterremoto nell'Italia Centrale del 24 agosto scorso. 

RENZI: L'ITALIA NON SI FA FERMARE «Dobbiamo ricostruire presto e in modo serio. Sono ottimista che riusciremo a farlo». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso di una riunione con i vertici della Protezione civile a Camerino, seguita alla visita dei luoghi danneggiati dal terremoto di ieri sera. «L'Italia non si fa fermare. Tutto il nostro Paese è al vostro fianco per non farsi fermare». Renzi ha portato alle vittime il saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «L'ho sentito e vi abbraccia». 

Per Camerino e gli altri comuni coinvolti dal sisma di ieri l'impegno del governo «è no alle tende, non ci prendiamo in giro». Nei centri colpiti dal sisma del 24 agosto «abbiamo messo un pò di tempo a convincere tutti a lasciare le tende», ha aggiunto Renzi, Ma ora «non possiamo immaginare di fare l'inverno in tenda», si devono trovare subito soluzioni alternative, come alberghi o casette di legno.
RENZI: INTERVENTO STRUTTURALE «Serve un intervento strutturale per intervenire nelle zone colpite dal terremoto. Lo dobbiamo spiegare bene all'Italia, all'Europa, a tutti», ha detto Renzi a Camerino. «Come stiamo facendo ad Amatrice - ha aggiunto - non dobbiamo lasciare che il riflettore si spenga su questi luoghi e cada l'attenzione della politica». Renzi ha voluto rivolgere un appello al Parlamento perchè lavori velocemente all'approvazione del decreto sul terremoto. «È necessario prevedere - ha aggiunto il Premier - anche un emendamento che contenga i caratteri di novità di questo nuovo evento sismico».

«Stamattina abbiamo stanziato nel Cdm i primi 40 milioni, sono soldi del fondo emergenze che in passato era stato cancellato e che abbiamo rimesso. Non basteranno. Ci sono i 50 milioni di prima e useremo il meccanismo del credito di imposta come già applicato ad Amatrice ed Arquata». Il premier ha poi sottolineato ed apprezzato «il messaggio della comunità italiana» che sta lavorando. «C'è bisogno di far sentire che c'è la comunità - ha osservato - e sono grato per questo. È la comunità che si sta muovendo. Ed è bello». 

«Oggi sono stati stanziati 40 milioni non basteranno, certo; si aggiungono ai 50 milioni già previsti. Sono i primi segnali». Così il premier in conferenza stampa nelle zone colpite dal sisma. «Cercheremo di attuare lo steso meccanismo virtuoso già previsto per Accumuli e Arcuata. Quando le telecamere se ne andranno sarà quello il momento in cui dovranno arrivare ancora di più i politici», ha concluso Renzi. È «fondamentale» che l'università di Camerino, «una delle più antiche del mondo», «riparta subito. Anche se piegati non possiamo mollare». La ripartenza dell'ateneo dovrà avvenire con modalità che abbiamo già individuato«.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Ottobre 2016, 17:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA