«In queste lettere che lasciavo - ha detto Paolo Pietropaolo al pm della Procura di Cassino che lo stava interrogando - manifestando la volontà di suicidarmi, manifestavo anche la volontà di uccidere Carla, in particolare dichiaravo di volerla strozzare». «Nelle sue lettere diceva di volere uccidere Carla, avrebbe quindi voluto uccidere anche sua figlia?» Gli ha domandato ancora il magistrato. «Si. Si, nonostante i miei familiari mi invitassero a superare questa crisi cercando di rifarmi una vita nuova», ha risposto Pietropaolo. Nella conversazione, l'uomo, riferisce però di essersi pentito quasi subito di quello che aveva fatto, dopo avere compreso l'accaduto. «La mia pena è il dolore che sta patendo Carla», ha poi concluso Pietropaolo, «a parte questo non ho altro da aggiungere». Gli atti relativi alla vicenda domani saranno trasferiti ai magistrati della Procura di Napoli titolari dell'inchiesta, i pm Raffaello Falcone e Clelia Mancuso, che saranno coordinati dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio.
Paolo voleva uccidere anche la figlia: le sue intenzioni in alcune lettere choc
Pubblicato da Leggo - Il sito ufficiale su Mercoledì 3 febbraio 2016
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Febbraio 2016, 19:38
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