Presa in giro dai compagni di classe, 12enne
si getta dalla finestra: "Sarete contenti"

Vittima dei compagni, 12enne tenta il suicidio: "Sarete contenti"

di Lorena Loiacono
“Adesso sarete contenti”. Poche parole affidate a un biglietto di carta lasciato sulla scrivania e poi quel volo, terribile, giù dal secondo piano. Così ieri mattina una ragazzina di Pordenone, di appena 12 anni, ha tentato di togliersi la vita, in casa. Vicino a quel biglietto che sa di accusa, anche una lettera di scuse per i genitori.


Dopo lo schianto è riuscita a parlare ai medici del 118 e alla mamma, dedicando il pensiero ai suoi compagni di scuola: «Oggi dovevo tornare dopo la malattia, ma non ce la facevo a rientrare in quella classe. Avevo paura di urlare al mondo i miei timori e così ho deciso di farla finita». Ragazzi della sua stessa età, con cui la giovane non era riuscita ad instaurare un buon rapporto. Un disagio quotidiano, forse tanto pressante da trascinarla nel baratro, giù dalla finestra.

A salvarle la vita, frenando la caduta per un attimo, è stata la tapparella del piano di sotto. Poi lo schianto e le numerose fratture, la corsa in ospedale e il ricovero in terapia intensiva. Ed ora che la piccola è fuori pericolo, ci si interroga sulle cause di un gesto tanto estremo.

La ragazza sarebbe dovuta rientrare a scuola ieri, dopo una settimana di malattia trascorsa a casa. Gli inquirenti stanno passando al vaglio sia il pc che i social network usati dalla ragazzina, ma pure i biglietti lasciati in camera che riportano la data della scorsa settimana. «Mia figlia – ha spiegato la mamma - non si trovava bene a scuola ma mai avrei pensato a un malessere così grande».

Un sondaggio di Skuola.net, che ha intervistato oltre 15mila adolescenti, rivela che almeno uno studente su 3 è vittima di violenze fisiche o psicologiche, il 30% non ne parla con nessuno, 1 su 3 tace per vergogna e si sente sempre più sola. Per la preside della scuola frequentata dalla ragazzina «non c'era alcun segnale che lasciasse presagire quanto accaduto, nessuna segnalazione dai genitori né durante i consigli di classe né in situazioni più informali. La dodicenne frequentava con profitto e non ha mai chiesto assistenza al centro di ascolto della scuola».

BARBARA FORRESI (PSICOLOGA TELEFONO AZZURRO): "BULLISMO QUOTIDIANO, NON LASCIAMOLI SOLI"
Quanto è presente il bullismo tra i giovani?
«Dal 1° febbraio al 31 ottobre dello scorso anno, sono stati segnalati ben 215 casi nelle scuole. Uno al giorno».
Che conseguenze ha il bullismo?
«Molto pesanti sulla vittima. Ma fatti gravi come quello di Pordenone non avvengono solo per bullismo. In un caso su tre sono associate altre problematiche, da ricercare altrove: violenze al di fuori della scuola e della rete, problemi relazionali, stati di sofferenza legati a difficoltà emotive e psicologiche, molto diffuse in età adolescenziale».
Chi può intervenire?
«Le vittime non parlano per vergogna e in preda ai sensi di colpa. Ma ci sono sempre degli osservatori: dai coetanei alla scuola e alla famiglia. Bisogna saper cogliere i segnali e aiutare il ragazzo ad uscire dall'isolamento».
Non chiedono aiuto?
«No e quando lo fanno, anche tramite Telefono Azzurro, vogliono restare anonimi. Serve tempo per conquistare la fiducia di un bambino spaventato».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2016, 08:34
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