Solo pochi giorni fa, la notizia della telefonata a Maso, dichiaratosi pentito, da parte di Papa Francesco.
LE SORELLE PREOCCUPATE «Le sorelle hanno incontrato Pietro qualche tempo fa, e, conoscendolo bene, hanno riconosciuto in lui una situazione psicologica che ricordava quella di 25 anni fa, quando uccise i genitori. Per questo, quando hanno avuto notizia di una richiesta estorsiva, si sono preoccupate». L'avvocato Agostino Rigoli, legale delle sorelle Nadia e Laura Maso, ha spiegato così le motivazioni che hanno indotto le due donne a segnalare alle autorità l'episodio. «Vi hanno rivisto le stesse anomalie di comportamento - ha proseguito - quei disturbi della personalità che, all'epoca del processo vennero diagnosticati come 'disturbo bipolarè da parte del professor Andreoli». Sulla vittima del tentativo di estorsione, Rigoli non ha voluto dire di più. «È una persona che Maso conosce, non so neppure se sia facoltoso o meno» ha concluso.
TENTATA ESTORSIONE È ALLE SORELLE «Io parto da un dato storico: le sorelle di Pietro Maso hanno mandato una lettera-esposto dicendo che il fratello, Pietro, continua a chiedere soldi. La tentata estorsione è verso di loro». Lo chiarisce il procuratore di Verona, Mario Giulio Schinaia. «Una terza persona la vittima? Io non ci credo, è la prima che sento, dopodichè i legali delle due signore possono sostenere altre tesi, che saranno verificate dalle indagini». «Penso che non sia una questione di eredità - ha aggiunto - qui si tratta di 'schei'».
Solo pochi giorni fa, chiedeva perdono a Papa Francesco. Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Giovedì 21 gennaio 2016
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Gennaio 2016, 10:03
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