Pare che la vittima sia stata raggiunta da una vettura, mentre si trovava in strada, dalla quale è sceso un connazionale, con il quale ha iniziato a discutere animatamente fino a quando il killer ha estratto la pistola, una semiautomatica, sparando alla nuca. L'assassino è poi fuggito con un complice in auto e sul posto sono arrivate le volanti.
I sanitari hanno tentato di rianimare l'albanese per oltre mezz'ora, inutilmente. Secondo le indagini della squadra mobile di Rimini tutto nasce in ambito familiare e l'omicidio di Nikolli nasce in un ambito molto simile al 'kanun' per cui l'onore si 'lava' con il sangue.
TRE FERMATI Sono tre i fermati per l'omicidio avvenuto la scorsa notte a Rivabella di Rimini di un quarantenne albanese, freddato con un colpo di pistola alla nuca. La Squadra Mobile della Questura di Rimini, in collaborazione con la polizia milanese, ha rintracciato a Milano tre persone che avrebbero preso parte alla spedizione punitiva a Rivabella.
Si tratta di tre albanesi - padre e due figli, originari di Durazzo - incensurati e operai in grosse aziende del milanese.
I tre hanno confessato al pm milanese di aver preso parte alla spedizione per uccidere Petit Nikolli. Ad esplodere il colpo mortale alla nuca sarebbe stato materialmente il padre, 48 anni, mentre i due figli, di 28 e 25 anni, avrebbero fatto da supporto.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2016, 13:45
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