Campania, insegnante denuncia:
"Io, cacciata per l'aspetto fisico"

Campania, insegnante denuncia: "Io, cacciata per l'aspetto fisico"

di Alfonso D'Acierno
Quella di Maria Erminia Maglio è la triste storia di una scuola che discrimina e non accoglie. La ragazza avellinese non può insegnare perché un dirigente scolastico bresciano considera il suo aspetto fisico diseducativo. Maria ha una Laurea magistrale in produzione animale (110 e lode), più il dottorato triennale con abilitazione alla libera professione di agronomo ed abilitazione all'insegnamento. A settembre 2015 viene nominata supplente di esercitazione agraria presso l'istituto «Pastori» di Brescia. Maria però ha una peptosi palpebrale e semiparesi dei muscoli facciali. Questo non gli ha impedito di completare brillantemente il suo percorso di studi e conseguire l'abilitazione all'insegnamento. Ma la sua odissea inizia da Brescia, quando il dirigente scolastico la invita a rinunciare.

Maria non sa a chi rivolgersi e chiama il padre Giovanni, anch'egli docente di discipline agrarie, che presenta al dirigente scolastico il curriculum e il percorso professionale della figlia. Qui una seconda umiliazione, quando il dirigente scolastico deride la professoressa chiedendole come mai si fosse fatta accompagnare dal padre al primo giorno di insegnamento.

A questo punto il dirigente scolastico chiede il parere medico: altra umiliazione. Maria, a questo punto, decide di rinunciare alla supplenza e di partecipare al concorso in Piemonte. Il destino però le è avverso perché il Ministero dell'Istruzione decide di accoppiare Piemonte e Lombardia e lo stesso dirigente scolastico bresciano è presidente della commissione che trova il modo di bocciare la ragazza. Per rivendicare i diritti umani della figlia il papà Giovanni Maglio da questa mattina attuerà uno sciopero della fame davanti all'Istituto agrario di Avellino.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Giugno 2016, 11:55