Napoli. Raid alla caserma di Secondigliano, il video con i volti dei baby boss
di Giuseppe Crimaldi
Il blitz è scattato alle tre dell’altra notte. Un’operazione in grande stile, di quelle che i residenti del Rione dei Fiori, di Cupa dell’Arco, di via Dante e della Vinella Grassi non vedevano dal 2004, cioè dai giorni della prima faida di Scampia. Briefing con gli ufficiali quando il sole è già calato da tempo, e dopo una giornata scandita da una intensissima attività investigativa. Dalla Pastrengo, sede del comando provinciale dell’Arma e quartier generale che coordina le indagini per assicurare alla giustizia i quattro giovanissimi delinquenti autori dell’incredibile raid contro la stazione che ospita i carabinieri, si lavora su una traccia precisa. Ci sono le immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno ripreso ogni istante dell’incursione, e ciascun fotogramma viene analizzato attimo dopo attimo. Le telecamere hanno offerto agli investigatori quattro volti. E questa è la svolta che si attendevano tutti.
Adesso è solo questione di tempo. E il tempo, si sa, è galantuomo. Sempre. La caccia è aperta, e per questo nella notte tra mercoledì e giovedì Secondigliano e dintorni vengono cinti d’assedio. Centinaia di carabinieri cinturano il quartiere. Si comincia dalle piazze dello spaccio, perché quello è il cuore, il nido del male. Tutto comincia e tutto finisce sempre lì, nei supermercati della droga che da qualche mese hanno ripreso a smistare alla grande la merce che regala sogni artificiali e morte.
Perquisizioni, posti di blocco, controlli. L’arrivo improvviso dei militari del comando provinciale guidato dal generale Antonio De Vita spiazza tutti: pusher, vedette, acquirenti. Improvvisamente, grazie all’arrivo dei carabinieri, Secondigliano travasa il suo male endemico svuotandosi dei delinquenti. Vengono comunque identificate centinaia di persone, e tanti sono i pregiudicati. La caccia è aperta: e in cima alla lista c’è lui, il superlatitante del clan dei «girati» della Vinella Grassi da cui tutto - a cominciare dalla fine, cioè dall’assalto alla stazione dei militari di Secondigliano - sarebbe cominciato. Per una vicenda giudiziaria che riporta al Tribunale dei minori, che ha privato lui e sua moglie della patria potestà su due bimbi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Aprile 2016, 09:24
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