Napoli, cadavere impiccato nel parco: il giallo ha un precedente inquitante
di Giuseppe Crimaldi
Mancano una decina di minuti a mezzogiorno quando i due escursionisti - che si sono avventurati oltre il sentiero che dallo spiazzo in cui sono posizionate le antenne e i ripetitori televisivi dei Camaldoli - si inerpicano giù lungo la vallata. Cercano porcini, ma di lì a poco si imbatteranno in un cadavere. Lanciato l’allarme, sul posto giungono i carabinieri della compagnia Vomero, agli ordini del capitano Luca Mercadante. Siamo a poche centinaia di metri dall’Eremo camaldolese, oggi gestito da un ordine di suore che nello storico convento offrono anche un servizio di bed and breakfast.
La scena che si presenta agli occhi degli investigatori è da brividi: il corpo senza vita di un uomo deformato dalla putrefazione, accelerata dagli sbalzi di temperatura degli ultimi giorni che hanno visto alternarsi la pioggia al sole, l’umidità al calore. Quel povero corpo è appeso a una corda issata sul ramo di un albero, e presenta i polsi legati dietro le spalle. L’identica scena già vista il 22 aprile del 2014, quando venne scoperto - all’interno della scuola "Pavese" di via Domenico Fontana, all’Arenella, il corpo senza vita di un giovane uomo impiccato, con la corda al collo legata ad una ringhiera. La vittima ritrovata ieri non ha ancora un nome.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Settembre 2016, 20:13
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