Morto d'infarto nel 2006, l'Inps gli chiede
di pagare i contributi per il 2011

Morto d'infarto nel 2006, l'Inps gli chiede di pagare i contributi per il 2011
REGGIO EMILIA - Nel 2006 era morto a 65 anni per un infarto. Ma l'Inps gli chiede i contributi previdenziali per l'anno 2011. I familiari che si sono visti recapitare l'avviso bonario (sostanzialmente una richiesta di pagamento) intestato al congiunto si sono rivolti all'avvocato Ernesto D'Andrea, del foro di Reggio Emilia, dove la famiglia è residente, e hanno diffidato l'Ente previdenziale. Venerdì è arrivata a casa della famiglia del 65enne, che svolgeva l'attività di consulente assicurativo, un avviso dell'Inps: da pagare, entro trenta giorni, la cifra di 7.400 euro (3.900 per i contributi 2011, il resto come sanzione per il ritardo), altrimenti sarebbe arrivata la cartella esattoriale già esecutiva. «La vicenda ha destato ansia nella moglie del defunto che ha prima tentato di contattare telefonicamente l'Inps e poi, venendo rimbalzata da un numero all'altro, ha deciso di rivolgersi a me per la tutela legale», spiega l'avvocato D'Andrea. Il legale ha quindi deciso di inviare una diffida al direttore reggiano dell'Inps per la «profonda sofferenza, preoccupazione e disagio» che l'avviso ha destato nei familiari del defunto. Secondo il legale, inoltre, la richiesta infondata di contributi previdenziali «ha violato i principi di correttezza e buona fede, che sono immanenti in tutti rapporti di diritto pubblico, vincolando la pubblica amministrazione a rispettare l'affidamento e l'attendibilità delle sue dichiarazioni». L'avvocato D'Andrea agirà nelle prossime settimane per ottenere anche il risarcimento dei danni da parte dell'Inps.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Dicembre 2014, 11:10
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