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Morto Gianni Boncompagni, il genio della tv aveva 84 anni
È morto a 84 anni, a Roma, Gianni Boncompagni. Nato ad Arezzo il 13 maggio 1932, è stato tra i grandi innovatori dello spettacolo italiano con Renzo Arbore, autore e conduttore di storici successi radiofonici come Bandiera gialla e Alto gradimento, e poi autore e regista di Pronto Raffaella?, Domenica In, Non è la Rai, Carramba.



Lo annunciano all'ANSA le figlie Claudia, Paola e Barbara: «Dopo una lunga vita fortunata, circondato dalla famiglia e dagli amici se n'è andato papà, uomo dai molti talenti e padre indimenticabile».
 


Dopo aver rivoluzionato il linguaggio radiofonico negli anni '60 e '70 con Bandiera gialla e Alto gradimento, complice l'amico di sempre Arbore, nel 1977 Boncompagni debutta in tv con Discoring. Poi arriva Pronto, Raffaella? (1984), condotto da Raffaella Carrà, di cui è stato pigmalione e fidanzato decennale, di Pronto, chi gioca? (1985), condotto da Enrica Bonaccorti e poi realizza tre edizioni di Domenica in. Nel 1991 il passaggio a Mediaset, con Primadonna condotto da Eva Robin's e soprattutto Non è la Rai, programma con cui lancia Ambra Angiolini che diventa l'idolo dei teenager.



Tornato alla Rai, nel 1996-97 firma due edizioni di Macao (la prima con Alba Parietti, poi esclusa), la cui seconda edizione chiude per bassi ascolti. Ugualmente sfortunata l'esperienza di Crociera. Nel 2002 il rilancio con il Chiambretti c'è di Piero Chiambretti, tra informazione e varietà, poi tra il 2007 e il 2008 dirige e conduce Bombay su La7.
 


Papà della tv leggera, intelligente e imprevedibile, Boncompagni firma hit musicali come Ragazzo tristè di Patty Pravo e 'Il mondò, successo mondiale lanciato nel 1965 da Jimmy Fontana, nonché tutte le hit di Raffaella Carrà, da 'Tuca tucà a 'Tanti augurì a 'A far l'amore comincia tu'. 
 

ARBORE, UN'AMICIZIA PROVVIDENZIALE «La nostra amicizia è nata quando avevamo all'incirca 25 anni. Un'amicizia non conclusa ora che eravamo più vicini agli Ottanta che ai Settanta, come diceva sempre lui con il suo straordinario spirito toscano. Per me è stata un'amicizia provvidenziale, spero lo sia stato anche per lui». Renzo Arbore ricorda così Gianni Boncompagni, morto oggi a 84 anni



«Ci conoscemmo ai tempi di quando frequentavamo il corso di maestro programmatore, eravamo compagni di banco», ricorda ancora Abore, che con Boncompagni ha rivoluzionato la storia della radio e della tv in Italia. «Aveva una visione moderna della vita, un senso d'umorismo all'avanguardia. Una visione che lo ha portato a rivoluzionare la radio e la tv. Spero di essergli stato utile con il mio atteggiamento più riflessivo e romantico, ma altrettanto teso a rivoluzionare la radio e la tv».
 


BAUDO, HA SEGNATO LA STORIA DI RADIO E TV «Gianni Boncompagni è stato un pilastro, ha segnato la storia della radio e della tv», dice affranto Pippo Baudo apprendendo la notizia della scomparsa di «un grande amico. Con ironia e creatività ha rivoluzionato la radio con Renzo Arbore, con Alto gradimento che era una trasmissione modernissima. Penso ai tanti personaggi che ha inventato. Poi, quando si è dato alla tv - ricorda Baudo - ha portato la sua cifra anche sul piccolo schermo. È stato un grande scenografo, un eccezionale regista, un abile creatore di effetti. E non dimentichiamo che ha scritto anche tante nelle canzoni». 



Boncompagni, sottolinea ancora Baudo, «è stato un talento multiforme, sempre spiritoso, ironico e autoironico. Negli ultimi tempi aveva scoperto il fascino della musica classica, aveva una discografia ricchissima, ascoltava von Karajan seguendolo su uno schermo gigante. La tv di oggi non gli interessava più, non la guardava, non era nelle sue corde». 

QUANDO SU RAIDUE LANCIO 'MACAO' Una delle trasmissioni 'cult' ideate da Gianni Boncompagni, scoparso oggi 16 aprile, all'età di 84 anni, è stata sicuramente 'Macao'. Andava in onda in seconda serata, dalle 22.30 circa dalla domenica al giovedì.
 


La prima puntata è stata trasmessa il 17 marzo 1997 con la conduzione di Alba Parietti coaudiuvata, per i primi giorni, da Maurizio Ferrini nei panni di Roberto Cane, un generale nazista dalla divisa nera e con gli scarponi. Una curiosità. All'epoca il direttore della rete era Carlo Freccero, oggi membro del Cda di viale Mazzini. Fu proprio Freccero a difendere il programma di Boncompagni al centro di una intensa polemica.



COSTANZO, UOMO DI GRANDE INTELLIGENZA E IRONIA «Nel ricordo di Gianni Boncompagni, penso agli anni trascorsi insieme lavorando in radio, alla sua intelligenza e alla sua ironia». È l'omaggio di Maurizio Costanzo all'autore e conduttore scomparso oggi a 84 anni. 



QUANDO BONCOMPAGNI SUGGERI' AD AMBRA LA FRASE SUL CAV E DIO Ecco il testo di un lancio ANSA delle ore 14:45 del 4 febbraio 1994: 'E' stato Gianni Boncompagni a  suggerirmi la frase il Padreterno sta con Forza Italia, il diavolo con Occhetto''. Ambra, sedicenne vedette di ''Non e' la Rai'', torna sul ''caso'' aperto dopo aver pronunciato, in diretta la frase diventata oggetto di una denuncia del deputato verde Stefano Apuzzo. In un' intervista pubblicata nel numero dell' ''Espresso'', di cui è stato ancipato il testo, Ambra Angiolini spiega che ''tutto cio' che viene detto in trasmissione e' concordato con gli autori (il cui responsabile e' Boncompagni)''.

''Poi - prosegue Ambra - aggiungo qualcosa di mia, ci gioco sopra. Come e' avvenuto in questo caso. A me non interessava nulla di Berlusconi, ne' di Occhetto. Ne' tuttora mi interessa. E poi in puntate precedenti avevo detto che Satana teneva per Berlusconi e quindi anche lui era un dannato. Abbiamo mischiato le cose mille volte''.

La ragazza afferma anche di non sentirsi strumentalizzata da Boncompagni: ''Non era nelle intenzioni di nessuno far dire una cosa a me per fare politica. Noi non vogliamo portare Forza Italia da nessuna parte, ne' far passare Berlusconi per buono e Occhetto per cattivo. Proprio non ci interessa''. Comunque visto l' inferno che si e' scatenato ''non ridirei'' una frase del genere'', ha detto Ambra.

Per Ambra ''Berlusconi e' quello che tiene in mano tutte le reti, la Fininvest. Come dicono loro e' i nostro capo. Altro non saprei dire''. Le idee del leader di ''Forza Italia'' la ''starlette'' le conosce ''vagamente'', di politica si interessa ''poco o niente'' e ''non c'e' nessun uomo politico che la convinca''. Alla domanda ''tu voteresti Berlusconi?'' risponde: ''No. Bisogna sentire prima quello che ha intenzione di fare per noi giovani. E io, questo, non l' ho ancora capito. Ne' di lui, ne' di nessun altro''.


FIORELLO, NOI NATI CON LA RADIO GLI SIAMO GRATI  «Tutti noi che siamo nati con la radio dobbiamo qualcosa a Gianni Boncompagni. L'ironia lo ha accompagnato fino agli ultimi giorni del suo cammino. Grazie, grazie di tutto Gianni... W la Radio!»: così Rosario Fiorello, interpellato dall'ANSA, ricorda il maestro Gianni Boncompagni. Ai tempi della trasmissione cult Viva Radio2, condotta con Marco Baldini e considerata da molti erede della mitica Alto gradimento, «ci stimava e ci seguiva con affetto - racconta Fiorello - ma ci ricordava, sempre sorridendo sornione, che eravamo secondi». Tra i tratti del carattere di Boncompagni, lo showman cita «il suo amabile cinismo». Colpito dalla notizia della sua scomparsa, Fiorello manda «un abbraccio alla sua famiglia e a Renzo Arbore».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Aprile 2017, 17:57
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