Morta Anna Marchesini, l'attrice aveva 63 anni:
l'annuncio del fratello su Facebook

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Morta l'attrice Anna Marchesini. A dare l'annuncio su Facebook il fratello Gianni. «Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell'informazione - dice in un post - tengo a dirlo io. Ora in questo momento è morta mia sorella Anna Marchesini. Grazie a tutti. Non sarò in grado di rispondervi».
 
 
 


L'attrice, storica componente del Trio assieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, era nata a Orvieto ed era malata da tempo di artrite reumatoide. Aveva 63 anni. 
 



Sono passati una trentina d'anni eppure gli sketch del Trio Marchesini-Solenghi-Lopez fanno ridere a crepapelle come allora. Non c'è da vergognarsi, «anzi è il suo ultimo regalo», dice Tullio Solenghi. Nel giorno in cui Anna Marchesini scompare, senza aver compiuto 63 anni (era nata ad Orvieto il 19 novembre 1953 e lì è morta stamattina), con un epilogo che ha messo fine alla lunga dolorosissima infiammazione cronica che l'aveva colpita, l'artride reumatoide, improvvisamente la sua potenza di attrice, con il dono dell'ironia e della comicità unito alla formazione classica all'Accademia Silvio d'Amico, riemerge, costringendoci a ricordare quanto sia stata dotata e quanto abbia rappresentato nello spettacolo italiano.

Con venature meno drammatiche di Monica Vitti ma sulla stessa lunghezza d'onda come pure su quella di Franca Valeri, Anna Marchesini, autrice oltre che attrice, è stata come poche interprete brillante e ironica, la forma più alta d'intelligenza. In anni, almeno televisivamente meno sguaiati, le sue lezioni di sessuologia, tanto per ricordare uno degli sketch più celebri, fecero ridere l'Italia senza volgarità, parlando di temi all'epoca tabù come l'orgasmo o gli organi sessuali. Un umorismo acuto, sottile, di grande effetto, come quando si faceva interrogare in un fantomatico processo da Solenghi e Lopez e lei non poteva giurare «siccome che sono cecata», o interpretava la suora baffuta, la Lucia contrita dei Promessi Sposi, una delle sorelle Carlucci o la stressatissima signora Flora quella che «e prepara 'l pranzo pé 'l mì marito che è pendolare e la merenda pé 'l fio p'annà a scola e quello la piscia e quello la cacca e quello 'l diavolo che se lo porta ... nun ce la faccio piú». Si era diplomata all'Accademia a Roma nel '79, incontrando poi Mario Maranzana e Mario Scaccia. Nell'82 in Svizzera in un programma per gli italiani incontra Tullio Solenghi, mentre in una sala di doppiaggio di cartoni animati risale la conoscenza di Massimo Lopez.

Comincia il Trio, un affiatamento incredibile tra tre attori diversi, che dalla radio Helzapoppin Radio Due, diventano una puntata dopo l'altra l'appuntamento cult del sabato mattina. Al geniale Enzo Trapani si deve il loro debutto in tv, con Tastomatto nel 1984 ma è con il talent scout di sempre, Pippo Baudo, che i tre sfondano: è Domenica in, gli anni storici '85-'86 quelli in cui ancora si guardava la tv il pomeriggio se non altro per aspettare i risultati di Novantesimo minuto. Solenghi-Marchesini-Lopez sfornano uno sketch dopo l'altro e vengono promossi al sabato sera, Fantastico 7, 1987: è il top della popolarità, l'anno in cui l'imitazione di Kohmeini arriva a provocare un incidente diplomatico, incredibile ma vero, con l'Iran degli ayatollah. Poi il teatro: Allacciate le cinture di sicurezza, al Sistina di Roma, tutto esaurito, 1988, poi le 5 puntate su Rai1 dei Promessi Sposi spacca Auditel (13 milioni la fantasmagorica media d'ascolto) e nel '90 di nuovo a teatro, al Sistina con la fila fuori e poi per tre anni in giro per l'Italia, In principio era il Trio. Condividevamo tutto, si rideva dalla mattina alla sera, dicono oggi Solenghi e Lopez addoloratissimi. Poi, le strade si dividono: Massimo Lopez di qua, Solenghi e Marchesini di là, altri spettacoli, altre tournee.

E poi i monologhi - tra i tanti Parlo da sola, Una patatina nello zucchero, fino alle Due Zittelle - in cui la Marchesini arriva a fare fino a 15 personaggi, scritti, recitati e pure diretti da sola.

La malattia, che peggiora piano piano, la fiacca ma non l'abbatte.
Si aggiunge una separazione più che dolorosa con Paki Valente, padre della figlia Virginia che pochi giorni fa, 23 anni, si è laureata e Anna ha avuto almeno la gioia di vederla. All'Accademia Silvio D'Amico che tanto amava ci era tornata come maestra nel 2007, stesso anno in cui momentaneamente il Trio era tornato insieme per autofesteggiare i 25 anni. Costretta dalla malattia a diradare il teatro, aveva cominciato a scrivere - tre libri Il terrazzino dei gerani timidi (Bur), Di Mercoledì (Bur)e Moscerine (Rizzoli). Per il pubblico televisivo il 2 novembre 2014 uno shock vederla così malata ospite di Fabio Fazio, una partecipazione coraggiosa per ricordare il suo amore per il teatro, la parola ma soprattutto e nonostante tutto la vita.


RENZI, TALENTO PURISSIMO,CI MANCHERÀ «Il presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime il suo cordoglio alla famiglia di Anna Marchesini. »Talento purissimo, ci mancheranno la sua discrezione e il suo coraggio con cui ha combattuto fino all'ultimo giorno. Le saremo grati per le tante risate che ci ha regalato nei suoi anni di straordinaria carriera«, sottolinea il premier. 

SINDACO ORVIETO, HA DATO LUSTRO A CITTÀ «Profondo cordoglio alla famiglia di Anna Marchesini per la triste notizia della morte di una concittadina così importante, che ha dato lustro alla nostra città»: a dirlo è il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani. Anna Marchesini era infatti, nata nella città umbra nel novembre 1953, da tempo viveva fuori città. Germani annuncia che scriverà alla famiglia un messaggio e che verranno organizzate iniziative in ricordo dell'attrice. 
 
 


 
Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Luglio 2016, 18:36
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