Morta a 19 anni dopo l'aborto, ancora mistero sulle responsabilità della tragedia

Morta a 19 anni dopo l'aborto, mistero sulle responsabilità

di Nico Falco
NAPOLI - È stata eseguita nel pomeriggio di ieri l’autopsia su Gabriela Cipolletta, la diciannovenne di Mugnano deceduta il 12 dicembre scorso al Cardarelli in seguito a complicazioni insorte durante un intervento di interruzione volontaria di gravidanza.
La ragazza aveva già cominciato la cura per una micosi quando aveva scoperto di essere incinta; su consiglio del medico, a causa dei farmaci assunti che avrebbero potuto comportare dei rischi, aveva quindi deciso di abortire. Ieri pomeriggio, dopo il conferimento dell’incarico peritale, i medici hanno effettuato l’esame autoptico, i cui risultano verranno depositati entro sessanta giorni. Stando a quanto si apprende gli accertamenti, molto minuziosi e che hanno compreso anche prelievi di parti di organi in vista delle successive analisi, non hanno evidenziato in modo lampante la causa del decesso. Si dovrà quindi attendere il responso finale del collegio peritale, comprese le risultanze del perito di parte, il professor Perna.

«L’esame è stato molto accurato, - dichiara Domenico de Rosa, legale della famiglia Cipolletta, - adesso dobbiamo solo aspettare e la famiglia lo sta facendo serenamente. Quello che ci interessa è capire il motivo per cui una diciannovenne è deceduta durante una operazione che sembrava essere andata bene e appurare eventuali responsabilità». L’intervento, infatti, secondo lo staff operatorio e come successivamente confermato dai vertici del Cardarelli, era tecnicamente riuscito. Soltanto alla fine la situazione era precipitata e, malgrado le trasfusioni, i medici non hanno potuto salvare la ragazza che aveva avuto uno choc ipovolemico. Subito dopo la tragedia l’ospedale napoletano aveva avviato una commissione interna d’indagine. La vicenda è al centro di una inchiesta avviata dalla Procura di Napoli e che conta quattro iscritti nel registro degli indagati: si tratta del ginecologo e dell’anestesista che avviarono l’intervento e di altri due ginecologi che subentrarono nel momento in cui le condizioni della ragazza si aggravarono improvvisamente. Per tutti l’ipotesi di reato contestata dal sostituto procuratore titolare del fascicolo, Anna Frasca, e dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, è l’omicidio colposo; un atto dovuto, per mettere gli indagati in condizione di nominare propri periti in vista dell’autopsia.

Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati indicati i tre medici (un anatomopatologo, un anestesista e un ginecologo) che ieri hanno preso parte all’esame. Già subito dopo il decesso le indagini preliminari della Polizia di Stato avevano portato al sequestro, in vista dei successivi accertamenti, della cartella clinica della diciannovenne e del monitor dell’apparecchiatura utilizzata durante l’intervento. La salma di Gabriela è stata liberata e i funerali si terranno oggi alle 16, nella chiesa del Beato Nunzio Sulprizio di via Crispi, a Mugnano. Una decisione di agire rapidamente nell’eseguire l’autopsia per venire incontro alla disperata richiesta proprio della famiglia di Gabriela che chiedeva di poter celebrare il rito funebre in tempi stretti dopo la tragedia che si è consumata nei giorni scorsi. Dopo le esequie il corpo verrà tumulato nel cimitero di Secondigliano.
Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Gennaio 2016, 19:03
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