Migranti, preso il Generale. "Ne ho mandati 8.000 dalla Libia in Italia"

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E´stato estradato in Italia dal Sudan Mered Yehdego Medhane, detto "Il Generale", l'eritreo 35enne ritenuto tra i principali boss della tratta di migranti. L'operazione è frutto di una lunga, proficua e riservata collaborazione tra i servizi di intelligence del Sudan, supportati da elementi della National Crime Agency del Regno Unito, la Procura Distrettuale di Palermo e l´apposito gruppo di lavoro della Polizia di Stato (costituito da investigatori del Servizio Centrale Operativo, nonché dalle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo) che, da alcuni anni, opera nel contrasto al traffico di migranti nella Sicilia Occidentale. Mered è ritenuto uno dei principali trafficanti di migranti operanti sulla rotta libica-subsahariana, destinatario di un provvedimento cautelare emesso, nell´aprile del 2015, dalla competente Autorità giudiziaria palermitana.
 
 


Il 10 aprile, nell´ambito dell´inchiesta "Glauco 2", la Procura Distrettuale di Palermo ha emesso provvedimenti di fermo nei confronti di altrettanti cittadini stranieri, tra i quali Mered, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, nonché di favoreggiamento dell´immigrazione e della permanenza clandestine, aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio malavitoso. L´8 maggio, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, provvedimento esteso a livello internazionale. Tenuto conto del ruolo da lui ricoperto nel network criminale transnazionale dedito al traffico di migranti, nei suoi confronti è proseguita l´attività investigativa ai fini della cattura, anche dopo l´arresto degli altri sodali.



L'intercettazione. A luglio 2014, Medhane confida a un tale Selie che «solo quest’anno (cioè nei primi sei mesi del 2014, ndr) ha lavorato molto bene e ha fatto partire 7.000-8.000 persone» dalle coste libiche verso l’Italia.

"Figura di spicco". «Esprimiamo una grande soddisfazione per avere assicurato alla giustizia uno dei trafficanti delle maggiori organizzazioni criminali impegnate nella gestione della tratta degli esseri umani».
Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, che ha coordinato l'indagine che ha portato all'arresto e alla successiva estradizione dal Sudan di Mered Yehdego Medhane, l'eritreo fermato a Karthoum nell'ambito dell'inchiesta dei pm palermitani sulla tratta dei migranti. «Siamo riusciti ad avere l'estradizione - ha aggiunto - da un Paese come il Sudan, con cui non ci sono trattati in vigore con l'Italia e con l'Ue». «Mered - ha spiegato Lo Voi - è stato arrestato il 24 maggio a Karthoum e la procedura di estradizione si è conclusa in tempi rapidissimi, anche grazie alla complessa opera della polizia giudiziaria, coordinata dalla procura di Palermo, che, nel massimo riserbo, è riuscita ad ottenere l'aiuto di diversi Paesi, come il Regno Unito e il Sudan».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Giugno 2016, 12:36
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