Matrimonio transgender sul Vesuvio.
Poi gli sposi alla processione dei "femminielli"

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di Valerio Di Salle
NAPOLI - Matrimonio transgender inscenato a San Sebastiano. Traffico in tilt in città per salutare gli sposi diretti al Santuario di Montevergine in occasione della festa della Candelora. La Madonna di Montevergine è infatti celebrata da transessuali e omosessuali di Napoli. Nella piccola città di San Sebastiano al Vesuvio gli occhi erano tutti puntati sulla sposa, “Nanà”, che da molti anni è ben integrata nella comunità vesuviana. Il matrimonio è stato organizzato con il contributo attivo di parenti e amici che hanno supportata “Nanà” nella realizzazione di un “sogno”.

La sposa è stata, quindi, salutata dai concittadini e, dopo un taglio del nastro e il brindisi nuziale, accompagnata dal suo gentile sposo, “Nanà”, si è poi diretta verso il santuario di Montevergine, dove si svolge la tradizionale processione dei femminielli. Non c’è stato nessun rito religioso, ma, di fatto, si è vissuto un gesto destinato a far riflettere l’opinione pubblica nei giorni in cui è in discussione il disegno di legge sulle unioni civili per le coppie omosessuali. In città c’è chi ha giocato i numeri al lotto e chi invece ha apprezzato il coraggio di esprimere i propri desideri. Come ogni matrimonio che si rispetti, dopo la tappa a Montevergine, "gli sposi" si sono poi recati presso un ristorante del vesuviano.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Febbraio 2016, 09:16
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