Marco, sub 34enne, si immerge in mare e muore

Marco, sub 34enne, si immerge in mare e muore

di Francesca PASTORE
Il mare era la sua casa, e proprio alle onde dell’oceano ha donato il suo ultimo respiro. Marco Centonze, di Lequile, aveva 34 anni e una vita di sogni davanti, ma è morto nelle acque del Messico giovedì scorso.
Il giovane sub esperto è annegato per asfissia mentre si trovava in immersione davanti agli occhi terrorizzati di alcuni amici che erano con lui e non hanno potuto fare nulla per aiutarlo e strapparlo ad un destino ingiusto e crudele. Secondo una prima ricostruzione, ma sono solo ipotesi, sarebbe rimasto impigliato alla cima della boa di segnalazione a circa 25 metri di profondità. La notizia della tragedia che ha colpito il ragazzo, originario di Lequile, che lascia la sua compagna messicana ed una bambina di 4 anni, è stata ufficialmente resa nota dal Procuratore regionale di Porto di Veracruz. Secondo le autorità locali la morte sarebbe stata causata da asfissia. I sub che erano con lui hanno tentato di salvarlo, ma senza risultato purtroppo.
 


L'incidente è avvenuto sulla barriera conosciuta come La Blanquilla, che si trova all'altezza di Playa Martí, dove uno dei sommozzatori avevano collocato una boa per segnare il punto di riferimento per le loro attività sportive. Dopo le manovre di recupero da parte dei soccorritori ad una profondità di 35 metri, il corpo ora è si trova in Messico, su disposizione del pubblico ministero che ha aperto un’indagine per capire i motivi della morte del ragazzo.
Marco, si era trasferito per motivi di lavoro da circa sei anni in Messico. La mattina era impegnato in qualità di insegnante di italiano in una scuola privata, mentre il pomeriggio lo dedicava alla pesca sulla barriera corallina, che per lui era diventato un vero e proprio lavoro. Aveva mantenuto il legame con la sua terra e Lequile dove vive la sua mamma Floris Quarta, insegnante in pensione.


Figlio unico, Marco aveva perso il padre qualche anno fa, il noto pittore Renato Centonze. Appena poteva nel corso dell’anno Marco raggiungeva il suo paese e i suoi amici d’infanzia, oggi sconvolti dalla sua morte. Un ragazzo solare, buono e gentile, amante della natura, dell’ambiente e del mare, ma soprattutto Marco amava la sua bambina che non potrà più lasciarsi coccolare dalle braccia del suo papà, braccia rassicuranti e forti. «Siamo vicini alla mamma di Marco e a tutti i suoi cari – commenta il primo cittadino di Lequile, Antonio Caiaffa – disumana la sofferenza che una perdita così grande porta nella vita e nel cuore di chi ha amato Marco e non dimenticherà mai il bravo ragazzo che era, così intelligente e professionalmente elevato, di sani principi e valori impressi nell’animo. Lequile, siamo certi, lo ricorderà per sempre. L’amministrazione comunale tutta – conclude il primo cittadino - si stringe in un grande abbraccio con la famiglia Centonze». Il feretro di Marco dovrebbe rientrare a Lequile per i funerali nei prossimi giorni.

Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Luglio 2016, 18:32
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