La bufala della magnitudo abbassata
per non risarcire la popolazione dei danni

La bufala della magnitudo abbassata per non risarcire la popolazione dei danni

di Enrico Chillè
Se ne parlò molto due mesi fa, nelle ore immediatamente successive alla prima, violenta scossa che ha colpito il Centro Italia, radendo al suolo i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Anche dopo le scosse di ieri tra Marche e Umbria, però, i complottisti e i 'bufalari' italiani hanno dato il peggio di sé. Evidentemente, una spiegazione scientifica non è bastata a impedire che certe sciocchezze possano essere ancora diffuse sul web.

C'è chi ad esempio crede che la bassa profondità dell'epicentro indichi chiaramente come questo terremoto sia in qualche modo 'artificiale' e non una naturalissima attività sismica in un territorio situato su una faglia che si trova 'compressa' tra tre placche che inevitabilmente collidono tra loro.

La bufala più gettonata, tuttavia, è probabilmente quella della magnitudo volutamente abbassata per evitare che lo Stato italiano risarcisca la popolazione dei danni provocati dal sisma. A corredo di tutto ciò, i complottisti parlano di una legge varata nel 2012 dall'allora governo Monti che imporrebbe il risarcimento da parte dello Stato solo in caso di terremoti di magnitudo superiore a 6. E questo spiegherebbe alla perfezione perché i siti di informazione e gli istituti sismologici esteri hanno fornito una magnitudo pari a 6.2, contro quella di 6.0 stabilita ufficialmente dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.



Facciamo un po' di chiarezza: la legge fu effettivamente approvata dal governo Monti il 15 maggio del 2012, ma si riferiva esclusivamente ai danni provocati da un singolo terremoto, ovvero i parametri che stabiliscono ogni singolo grado della scala Mercalli. La magnitudo, invece, è il valore logaritmico usato come riferimento per la scala Richter. Confondere le due scale è un po' come sommare mele e pere, per dirlo in parole povere. Inoltre, la legge approvata dal governo Monti fu approvata cinque giorni prima del sisma che colpì l'Emilia-Romagna e poi sospesa immediatamente grazie ad un decreto che avrebbe garantito la totale copertura delle spese per la ricostruzione.



In molti sono cascati nella bufala, vip compresi. E molti di loro sembrano non voler ricredersi né cedere sulle proprie posizioni. C'è chi ribadisce: «Perché all'estero si parla di magnitudo 6.2 e qui in Italia di magnitudo 6.0?».
La risposta è stata prontamente fornita dall'Ingv: «Come qualsiasi parametro fisico, la stima della magnitudo è affetta da incertezza. In particolare il valore di magnitudo calcolato dall'Ingv è 6.0 ± 0.3. Le stime fornite dall'Ingv, dall'Usgs e da altre agenzie internazionali rientrano nella variabilità aspettata. I dati utilizzati e i parametri del modello crostale di riferimento possono differire contribuendo all'incertezza della stima».
L'Ingv «utilizza un modello delle velocità crostali calibrato proprio per l'Italia centrale e una densità di stazioni sismiche maggiore di quello delle altre agenzie internazionali che utilizzano modelli di velocità globali». Anche l'Ingv, «utilizzando i modelli globali ed un'altra tecnica di analisi dei dati (Rcmt) ottiene un valore di magnitudo pari a 6.2».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Ottobre 2016, 14:01
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