Loris, il nonno: "Mia figlia ha detto la verità, ma non le credono"

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Il papà di Veronica Panarello continua a difendere e a credere alla figlia, condannata a trent'anni per l'omicidio del figlio. L'altro nonno di Loris, il suocero di Veronica, ora invece chiede solo di poter tornare alla normalità.

«Veronica come sempre ha detto la verità, ma come sempre non le credono. Ma noi non ci arrendiamo. Io ho una grande voglia di combattere e non lascerò mai da sola mia figlia fino a che avrò vita».

Francesco Panarello, padre di Veronica e nonno del piccolo Loris, difende la figlia tornando sulla sentenza di ieri del gup di Ragusa che ha condannato la donna a trent'anni di reclusione per l'omicidio del bambino. «Ho apprezzato molto e condiviso - ha aggiunto - il grande lavoro professionale e il massimo impegno dell'avvocato Francesco Villardita nel difendere Veronica. Ha preannunciato ricorso e lo faremo, troveremo finalmente un giudice che le crederà e le darà ragione. Noi non ci fermiamo: l'avvocato va avanti e io gli sto sempre dietro».

«Voglio tornare alla normalità, alla quotidianità di sempre: per me parla la sentenza». Così Andrea Stival, il suocero di Veroni Panarello, dopo la condanna a trent'anni di reclusione della donna che lo accusava di aver ucciso suo figlio Loris per non rivelare la loro relazione. «Resta la sentenza e restano - aggiunge - le bugie della Panarello sulle quali ha fatto giustizia il gup. Adesso voglio solo tornare a vivere una vita quotidiana e tranquilla e pensare alla famiglia». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Ottobre 2016, 14:15