Lite tra camionisti in autostrada: 32enne ucciso a coltellate nella piazzola di sosta

Lite tra camionisti in autostrada: 32enne ucciso a coltellate nella piazzola di sosta
Un colpo al cuore con un coltello dalla lama di almeno due centimetri di larghezza: è morto così Roman Mazurin, 32 anni, autotrasportatore russo, ucciso durante una lite nella piazzola di sosta dell'autoporto di «Fernetti», sull'altopiano carsico, a pochi chilometri da Trieste, a ridosso del confine fra Italia e Slovenia.

Il suo corpo è stato trovato ieri sera in una pozza di sangue, ma ancora in vita, sull'asfalto, in mezzo a decine di Tir parcheggiati in quello che è uno dei più grandi e importanti autoporti sulle direttrici che collegano l'Italia con l'Est Europa, da una parte, e le autostrade che portano nei Balcani, dall'altra.

I soccorsi e i sanitari del 118 sono arrivati immediatamente ma per Roman non c'è stato nulla da fare. Per il suo assassinio, dopo una notte di interrogatori, ricerche e perquisizioni, stamani i carabinieri del Comando provinciale di Trieste, al comando del colonnello Daniel Melis, hanno sottoposto a fermo, quali indiziati del reato di omicidio, altri due camionisti russi. Tutti e due conoscevano Roman e - stando alle prime ricostruzioni del delitto - con lui avevano cominciato a litigare in un bar. La lite è proseguita fino all'area di sosta dei Tir.

Un autista slovacco, che si stava preparando per trascorrere la notte nel suo mezzo, ha detto di aver sentito urlare in russo. Poi più nulla, fino a quando i carabinieri non hanno bussato alla cabina del suo Tir. Il corpo di Roman era lì, a pochi metri, e alcuni suoi oggetti nel camion di uno dei due fermati. Sull'altro fermato gli investigatori hanno trovato tracce di sangue.

«Abbiamo tentato di aiutarlo quando lo abbiamo visto per terra pieno di sangue e uno di noi si è sporcato», hanno tentato di spiegare i due autisti aggiungendo che uno di loro aveva alcuni oggetti di Roman proprio perché si conoscevano. Una versione che non ha convinto gli investigatori e che ora sarà valutata dal gip in sede di convalida (o meno) dei due fermi in una vicenda che presenta ancora molti aspetti da chiarire. A cominciare dai motivi che hanno scatenato una lite così violenta; per finire con la ricostruzione esatta di quello che è avvenuto negli ultimi minuti di vita di Roman.

Per questo gli investigatori stanno esaminando i filmati delle telecamere dell'autoporto, alla ricerca di particolari in grado di fare piena luce sul delitto.
C'è poi l'arma con la quale Roman è stato ucciso, che non è stata ancora ritrovata e che dovrebbe essere un coltello non particolarmente grande, che però ha colpito il russo in pieno petto, proprio all'altezza del cuore. Roman Mazurin lavorava per la SnaTrans di Bryansk (Russia), una ditta che si occupa principalmente del trasporto di elettrodomestici e mobili dall'Italia alla Russia. 

Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Dicembre 2016, 19:27
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