Emissioni vulcaniche in corso, moria di pesci nel lago d'Averno. Era la porta agli Inferi dei romani

Emissioni vulcaniche in corso, moria di pesci nel lago d'Averno. Era la porta agli Inferi dei romani

POZZUOLI. Un forte odore di zolfo è quello che si sente da stamattina attorno alle sponde al lago d'Averno, storica porta agli Inferi secondo i romani. Il motivo sarebbe da ricercarsi dalla presenza nell'acqua dell'idrogeno solforato che deriva dall'attività vulcanica sottostante dello specchio acqueo. L'emissione di fumarole che complice anche il freddo fa condensare in superficie più velocemente l'idrogeno sprigionando il forte odore appunto di zolfo. Ciò, inoltre, crea un ambiente anossico per i pesci, per lo più cefali di piccole e grande dimensioni, che da questa mattina si stanno portando verso la riva e salgono a galla boccheggiando.
 
 

Come si può vedere dalle foto già ci sono diversi morti attorno alle sponde del lago. "Il fenomeno ha interessato anche negli anni scorsi lo specchio lacustre sempre nei mesi di novembre o gennaio, tra stasera e domani ci potrebbe essere un aumento della moria", hanno spiegato alcuni residenti della zona. Ad essere maggiormente interessato è il lato est verso la grotta di Cocceio e in prossimità della grotta Bagno della Sibilla. Lungo le sponde, infatti, si nota un velo dal colore giallognolo chiaro sull'acqua segno della presenza dell'idrogeno solforato. Inoltre, stormi di gabbiani si sono portati, insolitamente, verso la riva per cibarsi dei pesci che salgono a galla alla ricerca di ossigeno.  
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Gennaio 2017, 15:30
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