Ladro ucciso, "sangue sul cancello": dubbi su versione di Cattaneo

Ladro ucciso, "sangue sul cancello": dubbi su versione di Cattaneo
Le indagini in relazione alla morte di un ladro venerdì scorso a Casaletto Lodigiano dopo un assalto all'osteria Dei Amis, si stanno concentrando sull'analisi delle videocamere di sorveglianza collocate tra i territori di Casaletto Lodigiano (Lodi), Bascapè (Pavia) e Comuni limitrofi. Questa analisi viene ritenuta fondamentale per cercare di arrivare presto ad assicurare alla giustizia la banda che ha agito a Casaletto.

Nel frattempo, si estende la raccolta firme voluta dagli amici del ristoratore Mario Cattaneo. Se fino ad oggi i fogli per firmare erano presenti solo nel bar Carpe Diem di caselle Lurani, adesso si trovano anche davanti alla stessa Osteria Dei Amis, e in altri bar, da Casaletto Lodigiano, Landriano e Carpiano. Altri bar della zona potrebbero aderire all'iniziativa.

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TRACCE DI SANGUE SU CANCELLATA Sono state trovate tracce di sangue sulla cancellata che ha dovuto scavalcare il ladro la notte tra giovedì e venerdì scorsi fuori dall'Osteria de Amis di Casaletto Lodigiano prima di morire, un centinaio di metri dopo. È uno dei dettagli emersi stamani e che potrebbero aiutare a ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Bisognerà accertare, anzitutto, se si tratti di sangue della vittima o di uno dei complici per identificare i quali i carabinieri stanno lavorando senza sosta.

Altra circostanza da verificare è la testimonianza di una persona che ha riferito di aver sentito due colpi d'arma da fuoco (potrebbe però essere stata un'impressione, dal momento che è la sola che ne parla) mentre Mario Cattaneo, il ristoratore ora indagato per omicidio volontario, ha parlato di un solo colpo partito accidentalmente mentre un ladro cercava di strappargli in fucile.

Se i colpi siano stati uno o due (di aver sentito due spari è riferito da un solo teste) è una circostanza che rimane da chiarire in quanto il fucile da caccia imbracciato da Cattaneo, quando sono intervenuti i carabinieri, era già stato riposto nel mobile di sicurezza in cui sono custodite le armi del ristoratore, appassionato di caccia. È quindi abbastanza difficile stabilirlo con degli accertamenti balistici perchè il fucile potrebbe essere stato usato nel periodo precedente in una battuta di caccia. Cattaneo avrebbe avvertito i carabinieri del furto, ma solo in un secondo tempo di avere sparato.

Ai fini della qualificazione giuridica dei fatti sarà importante anche stabilire come l'imprenditore ha aperto la porta sul retro dell'osteria e che si affaccia al cortiletto in cui in quel momento si trovavano i ladri che erano usciti dopo aver asportato alcune stecche di sigarette. Sembra che fosse assicurata anche con dello spago e che Cattaneo l'abbia aperta con forza. È a quel punto che un malvivente avrebbe afferrato la canna del fucile, trascinando a terra il ristoratore per disarmarlo. In quel momento sarebbe partita la rosa di pallini che hanno colpito alla schiena Ungureanu. Alcuni sono rimasti nel corpo della vittima, altri fuoriusciti. Segno che il colpo è stato sparato da distanza ravvicinata. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Marzo 2017, 18:56
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