La Cassazione: indottrinare al jihadismo non è reato se non c'è anche l'addestramento
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Non è configurabile il reato di terrorismo internazionale di matrice islamica a carico di imam o dei loro seguaci impegnati in attività di indottrinamento e proselitismo «finalizzata ad indurre una generica disponibilità ad unirsi ai combattenti per la causa islamica e ad immolarsi per la stessa», se la 'formazione teorica' degli aspiranti kamikaze non è affiancata anche con «l'addestramento al martirio di adepti da inviare nei luoghi di combattimento». Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni depositate oggi e relative all'assoluzione - emessa lo scorso 14 luglio - dei quattro jihadisti della moschea di Andria.