Investì e uccise una donna: dopo mesi viene ammazzato dal marito
Non c'era giorno che Fabio Di Lello non andasse al cimitero. Ogni giorno da quando sono stati celebrati i funerali della sua amata moglie, Roberta. Ogni giorno per fermarsi davanti alla lapide per accarezzare la foto della donna che aveva sposato nell'ottobre del 2015. C'è chi dice che si fermasse addirittura, qualche volta, persino a mangiare.
Su quella tomba Di Lello ha lasciato la pistola con la quale ha compiuto l'omicidio, dentro una busta di plastica, prima di consegnarsi alla giustizia. Come un omaggio, la testimonianza di una vendetta, forse promessa su quella tomba. «Mi chiedo, dov'è giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamo, lottiamo, perché non ci sia più un'altra Roberta», scriveva Fabio su facebook.
La vittima era imputata di omicidio stradale ed era stata rinviata a giudizio qualche mese fa: a breve avrebbe avuto la prima udienza dal gup e lo attendeva una pesante condanna. Dopo l'incidente, Italo era stato sottoposto a tutte le analisi e non era stato trovato né in stato alcolico né sotto effetto di sostanze. Ma da quel giorno, anche per il fatto che l'imputato della morte della moglie era a piede libero, gli 'scontrì sui social e tra le varie fazioni si erano fatti pesanti. Manifestazioni con cortei per 'chiedere giustizià da parte dei familiari di Roberta, con Fabio in testa, scontri sui social, liti mediatiche, la fiaccolata passando davanti all'ospedale fino al Palazzo di Giustizia, la preghiera nella Cattedrale San Giuseppe. Dopo essersi consegnato ai carabinieri Di Lello è stato portato in caserma presso la Compagnia dei Carabinieri di Vasto assieme ai suoi avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni che laconicamente affermano: «Quello che si è compiuto oggi è un grande tragedia».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Febbraio 2017, 10:19
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