Giura amore a ragazzine trovate in rete e si fa mandare foto hot sullo smartphone: denunciato

Adesca ragazzine in rete e si fa mandare foto hot: denunciato
Choc nel Ravennate. Una decina almeno le ragazzine tra i 14 e i 16 anni che avrebbe adescato in rete giurando loro amore per ottenerne in cambio foto in chiari atteggiamenti sessuali. Per questo un operaio 33enne della provincia di Napoli è stato denunciato dai carabinieri di Faenza. Le perquisizioni hanno portato alla luce migliaia di immagini e video, alcuni amatoriali, realizzati da minorenni oltre ad altro materiale scaricato dalla Rete.

E così ora l'uomo deve rispondere di detenzione di materiale pedopornografico, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile. Al sospettato è stato appena notificato l'avviso di chiusura indagine. L'inchiesta era scattata a fine 2016 quando la madre di una 14enne faentina si era insospettiva per via del fare furtivo con il quale la ragazzina trattava il suo cellulare alla presenza del genitore. La donna aveva poi controllato il telefonino della giovane scoprendovi alcune foto osè della figlia oltre che scatti che invece ritraevano particolari intimi di un uomo.

Si era perciò rivolta all'Arma a cui la 14enne, dopo avere inizialmente parlato di uno scherzo per un'amica, aveva spiegato di essere stata agganciata tempo prima da un trentenne che le aveva detto di abitare in Campania assieme a moglie e figli e di essersi innamorato di lei. Le successive verifiche hanno consentito agli inquirenti di recuperare una cinquantina di selfie e una trentina di video della giovane condivisi via Whatspapp.

Le indagini - coordinate dal Pm Roberto Ceroni della Procura di Bologna competente per distretto per questo tipo di reati - hanno infine consentito di accertare che il 33enne, già denunciato in passato per detenzione di materiale pedopornografico, non aveva intrecciato una relazione con la sola 14enne, ma aveva avviato una sistematica azione di adescamento in Rete su diverse ragazzine. In particolare dall'esame del materiale sequestrato tra cui computer portatili, cellulari, apparecchi fotografici, dvd e penne usb, secondo l'accusa è emerso che il 33enne mirava a ragazzine che dicevano di avere meno di 16 anni (non tutte quelle nelle foto sono già state identificate). E che spesso usava le chat di giochi sul Web per ampliare le sue conoscenze tra le giovanissime.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Marzo 2017, 18:41
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