Gianluca Monni, ucciso a Nuoro: svolta nel caso.
Blitz dei Carabinieri, arrestati tre giovani

Gianluca, ucciso a 19 anni: svolta nel caso, arrestati tre giovani
Hanno preso una svolta Clamorosa le indagini per gli omicidi di Gianluca Monni, lo studente 19enne di Orune (Nuoro), ucciso l'8 maggio 2015 mentre attendeva il pullman per andare a scuola, e del 28enne Stefano Masala di Nule (Sassari) scomparso il giorno prima e mai ritrovato. I carabinieri all'alba hanno arrestato tre persone e effettuato diverse perquisizioni.
 
 


È scattata in piena notte e si è conclusa all'alba la vasta operazione dei carabinieri nelle campagne di Nule (Sassari) e Orune (Nuoro), coordinata dalla Procura di Nuoro. I dettagli della clamorosa svolta alle indagini sui due delitti avvenuti dodici mesi fa, verranno resi noti in una conferenza stampa alle 10.30 nel capoluogo barbaricino. Per il momento gli inquirenti non rivelano i nomi degli arrestati, ma si tratterebbe proprio dei due principali indagati per il duplice omicidio: un 18enne di Nule, all'epoca dei fatti minorenne, e suo cugino 21enne di Ozieri (Sassari). La terza persona arrestata è accusata solo di detenzione di armi.

IERI MORTA MADRE DI UNA VITTIMA La svolta nelle indagini arriva proprio nel giorno del funerale della madre di Stefano Masala, il 28enne di Nule (Sassari) scomparso il 7 maggio di un anno fa e mai ritrovato, il giorno prima dell'omicidio di Gianluca Monni, lo studente 19enne di Orune (Nuoro). Carmela Dore, 59 anni, è deceduta ieri dopo un anno di sofferenze. Dopo la scomparsa del figlio, la donna si era ammalata di un male che in poco tempo l'ha costretta a letto consumandola giorno dopo giorno. La scomparsa del figlio, per Carmela Dore, è stato un dolore troppo grande, anche se non ha mai smesso di sperare che il figlio potesse ritornare a casa. Ma per gli inquirenti ormai non c'erano più dubbi, anche lui è stato ucciso. Secondo la ricostruzione della Procura di Nuoro, infatti, la scomparsa di Stefano Masala è strettamente legata all'omicidio di Gianluca Monni. La Opel Corsa grigia di Stefano, scomparso la sera prima, risulta immortalata dalle telecamere a Orune la mattina del delitto. Un particolare che mette in stretta relazione i due fatti. La Opel del giovane, secondo gli inquirenti sarebbe stata usata dai killer dello studente che poi l'hanno bruciata. Quanto a Stefano sarebbe stato ucciso perché nessuno potesse raccontare la verità, ma oggi sono arrivati gli arresti per duplice omicidio.

PROCURATORI, «OMERTÀ PAUROSA» Indagini difficili quelle che hanno portato oggi all'arresto dei due giovani di Nule e Ozieri accusati degli omicidi di Ginaluca Monni e di Stefano Masala. Gli inquirenti in conferenza stampa hanno sottolineato più volte i silenzi con cui si sono dovuti scontrare. «Devo dire che gli orunesi non hanno avuto amor proprio e nemmeno per il proprio paese - ha spiegato il capo della procura di Nuoro Andrea Garau - sin dai momenti successivi al primo omicidio e in tutti questi mesi ci siamo scontrati con l'omertà. Persino i ragazzi presenti sulla scena del delitto, che con Gian Luca aspettavano il pullman, hanno negato di essere stati lì. Così come hanno negato di essere presenti alla rissa del dicembre 2014 tante altre persone». «In assenza di testimoni reali - ha ribadito il capo della Procura dei minori di Sassari Elena Pitzorno - è stato difficilissimo indagare. L'omertà è stata paurosa, nessuno ha voluto dire niente. Per questo motivo le indagini si sono protratte più a lungo del previsto».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Maggio 2016, 14:01
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