Napoli, uccisa dal marito in auto: "Non l'aveva denunciato per paura. Un agguato premeditato"

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di Daniela De Crescenzo
«Ti affrontava, ti provocava, perché facessi un gesto non consono: tutto quello che ha fatto è stato premeditato». A parlare è la mamma di Stefania Formicola, 28enne, madre a sua volta di due figli piccoli rimasti orfani, uccisa dal marito oggi all'alba.

 


«Già in passato si erano presi a botte: avevo visto i segni, le contusioni sul corpo di mia figlia», racconta mamma Adriana. «Ma lei non aveva mai voluto denunciare per paura di quello che poi è successo». L'omicidio è avvenuto in via Plutone, nella periferia a Sant'Antimo, all'interno dell'auto di Carmine d'Aponte, 33 anni, che è poi stato arrestato.

D'Aponte, che ha chiamato i soccorsi ormai troppo tardi e aspettato l'arrivo dei carabinieri, ha centrato la vittima con un colpo di pistola all'addome. Sentito dal magistrato, si è avvalso della facoltà di non rispondere nella caserma dei Carabinieri di Giugliano in Campania. La mamma della vittima accusa: «Lui si prendeva gioco della legge, diceva che la legge non gli avrebbe fatto niente. non deve uscire da galera: altrimenti esce morto».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Ottobre 2016, 16:45
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